mercoledì 13 aprile 2016

Pride



Titolo originale: Pride
Paese: UK
Anno: 2013
Regia: Matthew Warchus
Cast: Ben Schnetzer, George MacKay, Domici West, Imelda Stauton, Bill Nighy
Genere:  Commedia, Drammatico, Storico


Nell'attesa di vedere qualche film in uscita, mi prendo una leggera pausa per recensire questa pellicola del 2013.

Nel dettaglio, stiamo parlando di "Pride", entusiasmante prodotto del regno di Sua Maestà Elisabetta II, diretto da Matthew Warchus che tratta dei fatti realmente accaduti nel Regno Unito fra il 1984 e '85.

Thatcher infame per te solo le lame!

In un'Inghilterra che sta affrontando uno dei momenti più tristi della sua storia moderna, ovvero la crisi del carbone che portò a scioperi, disoccupazione di massa e un continuo scontro fra operai e poliziotti, un piccolo gruppo di gay e lesbiche londinesi creano il L.G.S.M. (Lesbian and Gay Support Miners) un'associazione benefica il cui obiettivo è raccogliere fondi e beni di prima necessità per supportare un intero paesino del Galles colpito in pieno da questa depressione.

Si verrà a creare quindi un impensabile legame di amicizia fra duri operai gallesi e omosessuali.

Ora, chi mi conosce sa che ho un debole per le pellicole inglesi perchè esse sono ricche di elementi che vanno oltre alla semplice narrazione di una storia; non voglio fare il maestro sotuttoio e intenditore (quale non sono) del cinema britannico ma, se vi fidate di me, cercherò di mostrarne i tratti caratteristici.

Il primo elemento, che è anche quello cardine del film, è il risaltare molto l'aspetto sociale dei personaggi. Il cinema inglese infatti ha usato molto la tecnica dell'osservare le condizioni sociali in cui il paese versava per poter ricavare sfondi e spunti per le sue storie.
Inoltre la cosa interessante è che il contesto storico è principalmente il motore che spinge i protagonisti della storia ad essere ciò che sono: mi spiego meglio. Basta una sola occhiata dello spettatore per capire come siano le personalità dei minatori non appena si ha uno scorcio della loro condizione: essi sono ottusi, freddi e temprati dal lavoro. Mentre i giovani londinesi trasudano quella voglia di farsi accettare anche da chi non è come loro.

Un altro tipico elemento del cinema inglese e anche qui ben presente, è la difficoltà nel trovare il vero protagonista della storia, in quanto sotto la trama principale, ogni personaggio ha una sua vita, con i suoi drammi e i suoi problemi; non avremo inoltre una descrizione a tutto tondo di ogni personaggio perchè il regista inserisce nella pellicola tutti gli elementi di contorno che corroborano la sua mentalità; questi sono il contesto storico, le ambientazioni, i  paesaggi e la musica.

Salto il primo punto già spiegato e mi concentro sul secondo: esse sono le rappresentazioni esteriori di un benessere (o malessere) interiore; ad esempio, la biblioteca dell' LGSM è colorata, in disordine ma in qualche modo allegra, ed è una chiarissima metafora dei suoi proprietari. Al contrario, il paese gallese appare grigio, freddo e inospitale (un po' come il cuore di Salvini), ma basta che si apra la sala delle riunioni per capire che sotto la dura pelle scalfita dal vento del Galles può racchiudersi una personalità calda e accogliente





I paesaggi hanno lo stesso significato e dunque mi soffermerei ad osservare la fotografia che regala fantastici panorami e scenari mozzafiato.

Infine la musica dà un tocco di realismo molto efficace, dato che sono state scelte molte canzoni popolari dei lavoratori che inneggiano all'unione e alla fratellanza; grazie ad esse è possibile vivere maggiormente la pellicola e immergersi con facilità in quello spirito ribelle che scorre nelle vene dei protagonisti.

Nonostante si tocchino temi scottanti quali omosessualità, politica, diritti, omofobia e quant'altro, questa pellicola si guarda tutta d'un fiato e sicuramente dà tanti spunti a cui pensare, grazie anche alle grandi prove recitative di tutto il cast (formato da giovani promesse e vecchie conoscenze).

Insomma, Pride è un film che funziona, piace e nella sua essenza riesce anche a divertire.

Trovo sempre bello vedere questi generi sullo schermo, che toccano tematiche serie e che osano la via della leggerezza senza però sminuirne i toni. Pensare che queste persone (ricordo ancora che si tratta di fatti realmente accaduti) siano riuscite 30 anni fa ad ottenere i loro diritti mentre noi abbiamo gente come Adinolfi e Gasparri partecipanti al Family Day, un po' di tristezza mi viene.

Probabilmente gli regalerò questo DVD.

Voto: 8

sabato 2 aprile 2016

Batman vs Superman: Dawn of Justice



Titolo originale: Batman vs Superman: Dawn of Justice
Paese: USA
Anno: 2015
Regia: Zack Snyder
Cast: Ben Affleck, Henry Cavill, Amy Adams, Jesse Eisemberg, Jeremy Irons, Gal Gadot
Genere: Azione fumettosa


Avete presente quando vi trovate davanti a un puzzle di 10°000 pezzi completamente da comporre e non sapete da che pezzo cominciare?

Questo è ciò che provo io ora, chè vorrei scrivere una recensione decente ma sono talmente incasinato in testa che vi giuro non so come impostare il tutto. Forse è meglio partire dalla trama e via via scremare il resto.

Le prime scene illustrano (come se illimitati numeri di fumetti, otto film, un telefilm e una serie TV non fossero bastati) il trauma di Bruce Wane per la morte dei suoi genitori per mano di un assassino.

L'occhio della madreeee...La collanina con le perle!!! -cit.-

Stacco.

A Metropolis, Superman si è ormai consolidato come paladino della città, le sue gesta hanno conquistato il cuore di tutti coloro che vogliono giustizia e che hanno smesso di fidarsi della polizia e del sistema giudiziario delle toghe rosse pagate dal PD. Ovviamente però, il nostro eroe col costume attillato ha il brutto vizio di distruggere tutto ciò che lo circonda per combattere i propri nemici, anche a costo di vite umane.

Notiamo fin da subito un distacco netto dai fumetti, perchè, se la memoria non mi inganna, egli ha sempre avuto a cuore la vita delle persone e solo in presenza di kriptonite rossa, diventerebbe un furioso distruttore; in caso contrario farebbe di tutto per proteggere gli uomini senza metterli in pericolo.

Nel dettaglio infatti il film, chiarissimo sequel di Man Of Steel, inizia con il caro kriptoninano che distrugge le astronavi del generale Zod per salvare la sua città ma al tempo stesso ne devasta buona parte, tra cui un grattacielo della Wane Enterpaises, facendo ovviamente tantissimi morti. Il nostro amato Bruce Wane è presente e può notare come questo alieno possa, con un semplice schiocco di dita, distruggere l'intera umanità senza troppe difficoltà.

Egli inizierà dunque una vera e propria preparazione per togliere di mezzo questo alieno per evitare che in futuro altra gente possa morire per mano sua.

Ora, ogni lettore di fumetti (senza neanche possedere chissà quali conoscenze), sa già le differenze fra questi due grandi personaggi: la luce di Metropolis e la notte di Gotham, il positivismo di Kal El e la tenebrosità dell'uomo pipistrello, la speranza e la continua lotta contro il crimine, la superiorità aliena e l'umanità fragile.

Se (e sottolineo se) questo film avesse evidenziato questi elementi in una luce diversa e meno ingarbugliata della trama offerta, non mi vergognerei a dire che sarebbe stato un capolavoro.

Invece il regista ha voluto strafare e, in due ore di film, ha messo troppa carne sul fuoco in maniera confusionaria e il risultato è stato un prevedibile disastro.

Perchè? 

[Attenzione Spoiler]

Nella prima parte avviene uno spiegone interminabile sulle diversità dei personaggi (già citata all'inizio) che cozza terribilmente con i fumetti. Come già detto, Superman ha una natura diversa, e paradossalmente questa forzatura è la chiave che apre alla diatriba con Wane. Fra questi due entra nella trama anche Lex Luthor, anche qui totalmente diverso dai fumetti, insieme a Wonder Woman.

Le ambientazioni sono parte marginale anzichè elementi essenziali: Gotham e Metropolis letteralmente confinano tra loro, creando un intoppo logico micidiale perchè, ovviamente, a distanze così vicine pare impossibile che non ci sia mai stato un incontro precedente fra i nostri due beniamini. Inoltre, è anche grazie alle città che si sono ulteriormente sviluppate le personalità dei nostri eroi, invece qui non si da peso.

Inoltre, non ho digerito un Alfred giovanissimo (Jeremy Irons e Ben Affleck hanno circa 20 anni di differenza e ovviamente si nota nel film) e che Batman usasse mitragliatrici e armi da fuoco con cui uccideva i suoi nemici. I gadget? Il suo codice etico? Anche qui nulla.

E quindi è completamente da bocciare? Per fortuna no.

Gli attori sono stati tutti bravi a interpretare i propri ruoli e, con mio grande stupore, ho veramente apprezzato Eisenberg nel ruolo di un Lex Luthor con tratti caretteristici simili a uno scienziato pazzo molto "Jokeresco" se mi passate il termine; Affleck pure non ha sfigurato, mantenendo un Batman simile a quello di Nolan ma che non ha passato ancora le sue paure e il suo trauma fanciullesco.

"It's simple...I kill the Superman".

Se non si fosse capito, Superman l'ho bocciato per via della storia, ma Cavill come attore non ha per nulla sfigurato.

Batman, come sempre, ci piace un sacco.
Una citazione d'onore va alle cortissime scene con Acquaman, Flash e Cyborg che mi hanno fatto ingrifare non poco!

[Fine Spoiler]

Purtroppo i tanti errori e le inesattezze coi fumetti, immersi in un minestrone (a volte anche riscaldato) di elementi messi in disordine, una trama mai lineare e una storia senza solide basi non possono che portare a una mia personale bocciatura. E la cosa mi fa molto male perchè io adoro i fumetti DC e non mi sarei immaginato che Snyder potesse prendere una cantonata del genere, visto che di fumetti non è digiuno (si pensi a 300 e a Watchman).

E' vero che molti invece lo hanno acclamato come un grande film, ma trovo piuttosto veritiere queste parole:

"Chi dei fumetti sa poco o ciccia e vuole un film dal tono maturo, epico, drammatico e financo un po' sborone è a posto. Chi invece è un lettore di comics USA e concepisce i film di super-eroi solo come delle pellicole superserie e pucciate nel grim and gritty, chi insomma preferisce la via Nolan e le robe nolanizzate più che l'ironia dei film Marvel, qui ne avrà per onanismi (mentali e non) a lungo termine." (cit. Antro Atomico Del Dr.Manhattan)

Purtroppo quando si parla di onanismi, io non mi tiro mai indietro. (risate registrate)

Voto: Il film è bocciato su tutta linea. La cosa che forse mi da ancora un briciolo di ottimismo è la grande prova degli attori nei panni dei super eroi; con un cast simile nelle pellicole future, c'è ancora speranza! Ma fino ad allora... 4½.