martedì 31 maggio 2016

12 Anni Schiavo



Titolo originale: 12 years a slave
Paese: USA
Anno: 2016
Regia: Steve McQueen
Cast: Chiwetel Ejiofor, Brad Pitt, Benedict Cumberbatch, Michael Fassbender
Genere: storico

Secondo me ci sono, nell'infinità del mondo del Cinema, due particolari generi di film: quelli che ti fanno riflettere e quelli che ti fanno incazzare, vergognare di essere un essere umano bianco e poi riflettere.

Per una questione prettamente egoista, preferisco di gran lunga i primi, in quanto già la mia vita non è tutto quel positivismo che Comte, per favore levati, se poi ci mettiamo che in quelle due ore di relax alla sera mi si riempiano gli occhi di immagini drammatiche e disumane direi che faccio prima ad abbuffarmi di antidepressivi e ciao.

Infatti, prima di vedere questo film non sapevo gran che, se non il fatto che il regista fosse Steve McQueen che avesse vinto tre Premi Oscar e un Golden Globe.
Ipotizzai che trattasse di un tizio che fu schiavo per dodici anni per poi essere libero dopo l'abolizione nel 1865.

Coglione Luro, coglione!

Invece la pellicola ruota intorno all'incredibile storia vera di Solomon Northup, un abile musicista di colore che fu ingannato da falsi agenti di spettacolo e conseguentemente venduto negli stati del Sud come schiavo; egli fu crudelmente pestato nei primi giorni, per intimargli di non rivelare a nessuno che fosse in realtà un uomo libero.

Inizierà così un macabro viaggio fatto di umiliazioni, torture, sevizie e quant'altro per una durata di dodici anni, concluso con la tanto agognata libertà grazie all'incontro fra Solomon e un libero carpentiere canadese.

Canadesi: americani che hanno imparato le buone maniere


La tecnica che ho apprezzato e che è riuscita a far breccia nel mio animo è stata la concentrazione verso i primi piani in modo che evidenziassero tutta la paura, la rabbia e ovviamente la tristezza sui volti dei protagonisti schiavi in contrapposizione all'indifferenza dei loro padroni.

Superfluo ma doveroso elogiare la grande prova recitativa di tutti gli attori, specialmente di Ejiofor (già visto in Amistad) unico vero protagonista del film: egli è stato in grado di incarnare le emozioni di una persona vittima del razzismo e dell'odio umano in tutte le sue sfumature; bravissimo inoltre Fassbender (300, Bastardi senza gloria e anche in quell'enorme boiata di Prometheus) a impersonare il crudele padrone Epps, la cui prova recitativa lo portò a un passo dall'olimpo degli Oscar come Miglior Attore Non Protagonista ma poi battuto da Jared Leto in Dallas Buyers Club.

La tecnica delle riprese richiama molto il POV, per dare la possibilità allo spettatore di percepire il lento scorrere dei giorni nelle piantagioni, per vedere ogni singolo colpo di frusta che i protagonisti sono costretti a subire, per immergersi in una realtà non così tanto distante dai giorni nostri, fatta di crudeltà e controsensi.

La musica secondo me è il fiore all'occhiello, perchè di sottofondo non c'è praticamente mai, in quanto tutte le canzoni vengono cantante dai personaggi oppure suonate da Solomon; in questo film si può apprezzare la genuinità dei gospel (genere che io adoro), veramente nati dalle bocche di povera gente che non faceva altro di sperare in una vita spirituale migliore rispetto a quella terrena.

Di particolare effetto è stata una scena in cui vediamo come Solomon abbia ormai realizzato che il suo destino non cambierà mai nonostante l'ingiustizia subita e che, durante il funerale di un suo amico schiavo, dia sfogo a tutta la sua tristezza cantando una delle canzoni più famose "Roll, Jordan Roll".


Da brividi.



In conclusione, Dodici Anni Schiavo è un film crudo, iperrealista e violento, che tratta di una delle piaghe più dolorose della storia dell'uomo, che ne dimostra tutta la cattiveria e brutalità.
Ma forse è proprio nei momenti bui e tempestosi che emerge anche la natura tenace e resistente dell'essere umano che non si lascia sopraffare da nulla e Solomon Northup ne è stato un esempio.

Riposi in pace!

Voto: 9

domenica 15 maggio 2016

Captain America: Civil War



Titolo originale: Captain America: Civil War
Paese: USA
Anno: 2016
Regia: Anthony e Joe Russo
Cast: Chris Evans, Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Sebastian Stan, Anthony Mackie, Don Cheadle
Genere: azione, fantascienza, superhero movies

Cari lettori di “Un mondo su uno schermo”, I’m back! Premetto che non sono stato rapito dagli alieni, non sono stato invischiato in loschi traffici internazionali e non ho nemmeno vinto alla lotteria per poi scappare su un’isola deserta! Semplicemente, tra un impegno e l’altro e il continuo procrastinare con dei “poi domani finisco di scriverla …” ho accumulato un ragguardevole numero di semi-recensioni scritte a metà e ancora da terminare MA, per farmi perdonare, eccomi ritornare sul pezzo con una pellicola che è ormai sulla bocca di tutti e che è impossibile non trovar pubblicizzata anche nel più sperduto paesino dell’Himalaya, ossia “Captain America: Civil War”!

Dopo la cocente delusione di quel turbinio di non-sense e WTF che, per il sottoscritto, è stato “Batman v Superman”, l’ultima fatica dei fratelli Russo che vede contrapporsi altri due giganti dei comics americani come Iron Man e Capitan America avrà rispettato le aspettative o avrà fatto la stessa fine del film di Snyder?

Beh, per me, è stato assolutamente una piacevole visione che collocherei spanne e spanne sopra al lavoro di Snyder ed è subito divenuto uno dei miei film preferiti della “Casa delle Idee” (insieme al primo “Avengers” e al gustosissimo “Guardiansof the Galaxy”) ma ora andrò a spiegare più nel dettaglio per quali motivi.

Premessa importante per tutti quegli “snob” o “posh”  che quando si nomina un film simile corrono nella toilet più vicina in preda ad un attacco emetico gridando in favore del cinema inteso come “vera arte” e rimanendo disgustati da questi blockbusters macinadollari: vorrei ricordare che il cinema è nato innanzi tutto come intrattenimento (come forse ci ricorderà “L’uscita dalle officine dei fratelli Lumiere” dove un operaio inciampava provocando un’alquanto infantile e naturale risata così detta “di pancia” da parte degli altri lavoratori) che, poi, in alcuni casi è diventato intrattenimento alto, impegno politico e sociale o dissertazione filosofica su “la vita, l’universo e tutto quanto” come direbbe Douglas Adams; perciò non c’è nulla di male in film di puro intrattenimento come questo che fanno passare due ore o poco più di completa evasione e divertimento!

Il film in questione è stato, a mio parere, realizzato magistralmente e porta, per la prima volta, su grande schermo quella che per i Marvel zombies (uno dei tanti nomignoli con cui vengono amichevolmente definiti i fans della Marvel) rappresenta una delle saghe fumettistiche più amate e conosciute, per l’appunto Civil War o "la più grande guerra intestina all’interno del gruppo degli Avengers" che vedrà contrapposti due schieramenti, rispettivamente capitanati da Iron Man/Tony Stark e da Capitan America/Steve Rogers. Per chi non conoscesse nulla di questa pluripremiata serie ecco una breve sinossi:

“Il nuovo film Marvel Captain America: Civil War vede Steve Rogers al comando della nuova squadra degli Avengers, intenti a proseguire la loro lotta per salvaguardare l'umanità. Ma, quando un altro incidente internazionale in cui sono coinvolti gli Avengers provoca dei danni collaterali, le pressioni politiche chiedono a gran voce l'installazione di un sistema di responsabilità, presieduto da un consiglio d'amministrazione che sorvegli e diriga il team. Questa nuova dinamica divide gli Avengers in due fazioni: una è capeggiata da Steve Rogers, il quale desidera che gli Avengers rimangano liberi dalle interferenze governative, mentre l'altra è guidata da Tony Stark, che ha sorprendentemente deciso di sostenere il sistema di vigilanza istituito dal governo.”

I due schieramenti a confronto!

Va altresì detto che la pellicola rappresenta il terzo film dedicato al personaggio di Capitan America e ripropone ottimamente le atmosfere un po’ più cupe e mature già viste nel secondo film della saga, Winter Soldier, il quale aveva un impianto quasi da film di spionaggio con buone dosi d’azione e combattimenti. Con questo Civil War, i fratelli Russo alzano ancor più l’asticella qualitativa dei film Marvel, girando scene d’azione molto compatte, nitide e intellegibili con la giusta dose di pathos e alcuni picchi di drammaticità, intervallando il tutto con la solita comicità Marvel/Disney a cui ci siamo abituati ma che risulta essere mai troppo invasiva e meno edulcorata del solito, riuscendo a spezzare la tensione nei momenti giusti.

A livello di cast, ormai, non si possono che spendere ottime parole per tutti quanti gli attori, a partire proprio dai due “big” Robert Downey Jr. (Iron Man) e Chris Evans (Cap) che sono entrati completamente nei panni dei relativi personaggi e generano un’alchimia davvero unica. Il loro scontro sarà sia fisico che ideologico e la cosa ci farà ancor più star male visto il bel rapporto quasi fraterno che si era creato tra i due personaggi. Ma cosa sta alla base di questo violento scontro di idee?

Ci sta quella che potremmo definire la “tematica della giusta causa” che vede da una parte un Tony Stark (l’individualista del gruppo) che, per paura di non essere in grado di proteggere la Terra e sotto il peso della responsabilità dovuta agli effetti collaterali delle battaglie tra questi superumani si sente perennemente in colpa e pensa che la cosa migliore da fare sia essere controllati, sottoposti a un’organizzazione internazionale che abbia potere di veto sugli Avengers, potendo decidere quando essi possono o devono intervenire e quando, pur magari potendo salvare alcune situazioni critiche, debbano rimanere in disparte; avendo inoltre accesso ai dati e alle relative identità segrete dei vari supereroi. Dall’altra parte della barricata vi è Steve Rogers, da sempre spirito patriottico degli States che crede nella libertà (o nell’idea di libertà made in USA) e che pensa non sia la via migliore o “la via dell’eroe” quella di farsi controllare ed utilizzare come un’arma in caso di necessità per sedare conflitti, rivolte o quant’altro anche se è consapevole delle vittime, degli innocenti e della scia di morte che ogni loro battaglia si lascia inevitabilmente dietro.
Esattamente come nel fumetto alcune scene saranno riprese shot for shot!

A questo proposito, vorrei spendere due parole sul famoso mantra di Stan Lee “da grandi poteri derivano grandi responsabilità” applicato più volte alla storia di Spiderman ma applicabile all’intero gruppo degli Avengers e in qualsiasi altra situazione; qui si potrebbe dire che “da grandi scontri derivano grandi danni collaterali” e mai come ora il superomismo sta creando un interessante parallelismo tra i supereroi e il ruolo che gli Stati Uniti hanno avuto post 11 Settembre, quando si sono eretti a “gendarmi del mondo occidentale” portando con sé, in qualunque posto intervenissero, una scia di grandi danni collaterali. Inoltre, come dice anche il giovane Tom Holland (Spiderman, una delle new entry nel party supereroistico) “se hai il potere di fare qualcosa di buono, qualcosa che possa migliorare le cose e non lo fai, beh questa diventa una tua responsabilità” e ciò va ad avvalorare un po’ la posizione di Cap che non vuole essere imbrigliato da nessun organismo burocratico perché “se hai il potere di cambiare le cose per migliorarle, allora devi agire a tal fine” (se non si era ancora capito sono abbastanza #TeamCap).



Pathos e drammaticità!

Passando agli altri eroi su schermo sono tutti bravissimi, da Visione alla bella Elizabeth Olsen (Scarlett Witch) che sarà la causa scatenante del conflitto, le due spalle War Machine e Falcon, il bravissimo Paul Rudd (Ant Man) che, oltre a rimpicciolirsi su scale micrometrica diverrà anche letteralmente gigantesco regalandoci una delle più belle scene d’azione del film, i sempre funzionale Occhio di Falco e Vedova Nera (alternativamente grillo parlante per Tony Stark e amica-aiutante per Cap) fino ad arrivare alle tanto attese new entries: lo spiderman di Tom Holland (di recente Marvel Studios aveva riscattato i diritti che prima appartenevano a Sony) e l’eroe del Wakanda, il regale Pantera Nera/T’Challa (da sempre uno dei miei personaggi Marvel preferiti insieme a Daredevil) del vampiro Chadwick Boseman, dico vampiro perché ha tipo 40 anni ma ne dimostra 25! Il primo viene presentato egregiamente con una divertente scena che vede Tony Stark andarlo a stanare direttamente nella casetta nel Queens in cui abita con la provocante e giovane zia May (una bellissima Marisa Tomei che va a svecchiare il personaggio); entra subito nella parte ed è lo Spiderman che più si avvicina a quello narrato originariamente sulle pagine di Amazing Fantasy da Stan Lee, un po’ scavezzacollo, irriverente, ancora immaturo e a cui piace stordire gli avversari con la sua infinita “parlantina” anche nel bel mezzo di uno scontro. 

L’altro, Pantera Nera, riesce ad esser altrettanto efficace e ci viene già data una bella infarinatura di questo personaggio probabilmente meno conosciuto al grande pubblico: il Wakanda, il suo ruolo come neo sovrano, il suo retaggio tribale, la tecnologia avanzata di cui dispone. Oltre a loro, altrettanto bravo e fulcro dell’interna vicenda risulta essere Bucky, l’amico di una vita di Captain America poi passato al “lato oscuro” a causa di varie manipolazioni; in questo panorama idilliaco l’unica nota stonata è rappresentata dal villain del film, Zemo (il Daniel Brühl che interpretava Niki Lauda nel fantastico “Rush” di Ron Howard) che, come è già successo per molti film Marvel risulta avere motivazioni troppo deboli e autoreferenziali (dovrebbero prendere spunto dalle loro serie tv, Kingpin e il Punitore docet).


La new entry bimbo - ragno!!

T'Challa .... miao :)


Tirando le somme, si può dire che questo Captain America: Civil War rappresenti un ulteriore tassello nella creazione del Marvel Cinematic Universe che aumenta la già consolidata qualità dei film Marvel Studios ed è, a tutti gli effetti, una sorta di film apocrifo degli Avengers, più compatto, meglio scritto, girato ed interpretato dell’ultimo “Age of Ultron”, io me lo sono goduto per più di due ore e un paio di riflessioni me le ha anche generato, spero abbia fatto altrettanto anche a voi!

P.s.: unica nota, ormai il MCU (Marvel Cinematic Universe) è un universo solidissimo ed esteso (a dispetto della Distinta Concorrenza), chi non conoscesse i personaggi o gli altri film rimarrebbe un bel po’ spiazzato, non è assolutamente considerabile un film stand alone!




Voto finale:
8 1/2

venerdì 6 maggio 2016

Il Riassuntone di: 50 Sfumature di Grigio


Titolo originale: 50 shadow of grey
Paese: USA
Anno: 2015
Regia: Sam Taylor-Johnson
Cast: Dakota Jonhnson, Jamie Dornan
Genere: Erotichahahahahahahh non è vero.


Salve.

Non so se vi ricordate; tempo fa, avevo fatto un riassunto di un film, per la precisione parlo di Maleficent  utilizzando uno stile narrativo già adottato da un blogger a cui mi ispiro (l'Antro Atomico).

In questi giorni ho provato a guardare quel'obbrobrio di film tanto amato dalle cagne in calore dei giorni nostri e ho provato sentimenti contrastanti:

"Cheppalle" disse il cervello.
"Cheppalle" disse il cuore.
"Cheppalle" disse lo stomaco.
"Abbiamo capito" dissero le palle.
"Chemmerda" disse il colon.

Quindi, armato di santa pazienza, vorrei provare a farvi il riassunto di questo scandalo per il bene del cinema, per informare laggente, perchè è giusto che si sappia che in un periodo di crisi 40mln di dollari potrebbero essere spesi per curare l' AIDS, sfamare famiglie in Africa o per avviare una ricerca per salvaguardare la vita dei panda piuttosto che realizzare robe del genere.

AVVISO IMPORTANTE

Poichè questo film tecnicamente è vietato ai minori e a un pubblico impressionabile (anche se mi sono impressionato più io quando ho passato la notte con una tipa che la mattina dopo assomigliava più al tendone del circo di Moria Orfei) dicevo, visto che questo film è stato bollato come "film molto trasgressivo, erotico e altre cose non vere" utilizzerò frasi volgari, paragoni ameni e quant'altro per dimostrare alla regista cosa siano VERAMENTE degli elementi trasgressivi. Ergo, se siete persone particolarmente sensibili o facilmente impressionabili, vi invito a non leggere la recensione.

Detto ciò.

Il film si apre con un grandissimo effetto speciale, che mi ha realmente entusiasmato, dico sul serio. Musica pomposa, colori digitali, maestria nella regia; fantastico!
Poi capii che si trattava solo della presentazione della "Universal" e mi sono rattristato un po'.

Non è meraviglioso?

D'altro canto, penso che quei quaranta secondi fossero molto più belli delle successive due ore di film, ma andiamo avanti.

Nei primi minuti vediamo un uomo ricco, bello, palestrato, probabilmente pieno di soldi ma terribilmente gay al punto di avere l'autista per guidare un'Audi in contrapposizione con una ragazza assolutamente normale, con il viso da soffoccotti e che si veste da schifo.

Giustamente, nel mondo di Hollywood le attrici, per farsi immedesimare da quelle fallite del mondo reale, devono interpretare donne che si vestono male, hanno una capigliatura imbarazzante e passano per goffe imbranate. Ma hey, basta sciogliersi i capelli, vestirsi decentemente e CREDERE DI PIU' IN SE' STESSE che la vita tornerà a sorridervi (non è vero, rimarrete sempre delle mediocri...scusate). Dio quanto mi fanno incazzare questi stereotipi.

Outfit completamente da rifa...hey ma che diavolo ci fa una bici nel soggiorno???

Ad ogni modo, la nostra protagonista (che d'ora in avanti chiameremo Gesuina) ha un compito da svolgere; intervistare Christian Grey, facoltoso e ricc(hi)o uomo d'affari per conto della sua coinquilina malata che le ha sbolognato il lavoro per un esame, a dimostrazione di come sia seria e impegnativa l'università americana. Però lì fanno lo Spring Break quindi va bene tutto.

Gesuina, a questa notizia, si morde il labbro per via di un principio di ictus.

Dopo aver guidato sotto alla pioggia con una faccia da schiaffi, Gesuina arriva a destinazione, parcheggiando esattamente sotto al grattacielo del tizio da intervistare, evento che se avessi trovato io parcheggio sotto casa all'ora di punta avrei esultato come Tardelli nel '82.

Appena scende dalla macchina ammira felice quell'enorme struttura che ha somiglianze non troppo lontane da quella cosa che fa rima, appunto, con palazzo.

Le dimensioni contano.

Quell'affare è talmente affascinante per lei che, appena entra nell'ufficio del signor riccone, si bagna così tanto che scivola e cade a terra. Perchè, ricordiamocelo, le donne più sono goffe e terribilmente normali, più hanno possibilità di farsi l'uomo più ricco della città.

Uh, vi ho spoilerato la morale del film...va beh, non vi perdete molto.

Inizia l'intervista, Gesuina si morde il labbro e all'Uomosterone (aka mr Grey) viene un'erezione potentissima.

Inizia qui una delle interviste più pallose, improbabili e oscene che io abbia mai sentito: Gesuina è terribilmente ansiosa, spaventata e a disagio nello stare con Mr Sventravagine che balbetta, si inceppa e fa una di quelle cose che noi comuni mortali chiameremmo "Figuradimmerda".

MA.

Essendo lui talmente già infoiato da questa ragazza dai gusti di vestiario quantomeno discutibili che cerca di metterla a proprio agio e lei dunque si scioglie come un cubo di ghiaccio al sole.

E via con le domande di rito:

G:"Lei è giovane e pieno di soldi..a cosa deve il suo successo?"
MrS:"Io ci so fare con le persone" (che è un modo elegante per dire che ha evaso il fisco per anni)
G:"La sua società si è sviluppata nel ramo delle telecomunicazioni, ma investe anche nel ramo agricolo in Africa, la cosa la appassiona?"
MrS:"E' un buon investimento...e mi aiuta a riciclare denaro sporco e re immetterlo in Fininvest"
G:"E che mi dice dell'accostamento della sua persona con Mangano?"
MrS:"Forse dovreste cambiare genere di domande"

Insomma...fino a qui, io mi ero già rotto le balle; poi ecco che lo spirito da crocerossina di Gesuina si mette in mostra con una domanda che non c'entra un mazzo con tutta l'intervista ma che alle ragazze in sala avrà provocato un sonoro "Aaaawwwwww" collettivo.

G:" Mi chiedo solo se il suo cuore non sia più grande di quello che vuole far credere"
MrSventrapapere, con savoir faire butta la più stereotipata frase del mondo: "Molti dicono che sono senza cuore",

Gesuina si morde il labbro.
A me cadono i maroni e mi perdo il resto dell'intervista, fatta da sguardi provocanti, messaggi subliminali del tipo "non vedo l'ora di ENTRARE dentro di te" e altre cose implicite molto noiose.

Insomma, l'intervista finisce, Gesuina se ne va e quando esce dall'edificio, appena sente le gocce della pioggia sul suo viso (altro chiaro riferimento su ciò che verrà dopo, se sapete cosa intendo), ecco che si infradicia totalmente dalla vita in giù.

Reazioni (e recitazioni) imbarazzanti

In questa scena inizio a pensare che la ragazza abbia qualche problema ormonale oltre che cerebrale.

Quindi: sono passati 9minuti45secondi e io voglio già ubriacarmi per dimenticare.

Abbiamo un Berlusconi young che a 27 anni è più ricco di Bill Gates e una giovane ragazza imbranata ma con l'impulso di essere posseduta dal giovane evasore fiscale.

Inutile dire che lui in realtà è già innamorato di lei, la quale invece è insicura e ritiene di non essere all'altezza di lui. Quindi si morde il labbro.

Ad ogni modo, un giorno Gesuina riceve la chiamata di sua madre in cui le dice che non potrà esserci alla cerimonia del diploma di sua figlia perchè il compagno si è rotto una gamba giocando a golf, a dimostrazione del fatto che questa tipa sia una fallita cosmica al tal punto che pure sua madre la pacca con una scusa talmente idiota pur di non starci insieme.

Comunque la nostra eroina mentre lavora in una filiale di LeoryMerlin incontra MrTestosterone che fa la spesa: nastri isolanti, cavi, cose per il bricolage, Il fatto che un miliardario vada dal ferramenta mi ha lasciato un po' perplesso ma fa niente. Una parola tira l'altra ed ecco che rimediano un appuntamento. Ovviamente pure qui abbiamo sguardi ingravidanti di lui e morsi di labbra di lei in eccesso.

In questo appuntamento ascolterete forse uno dei dialoghi più imbarazzanti e squallidi che abbiate sentito; questa roba per voi è trasgressione? Giocare coi doppi sensi a sfondo sessuale? Parliamo di battute che io farei con i miei amici al venerdì sera, intervallate da gare di rutti e bestemmie quando entra una ragazza carina nel locale! Buon Dio, come potrebbe una roba del genere essere minimamente erotica?

Fatto sta che tutto sta andando a gonfie e vele, inizia a crearsi un'atmosfera intima, quando lui le chiede:"Ti piacciono i libri di Fabio Volo?" Lei risponde di sì e lui giustamente se ne va incazzato.

Lei ci rimane male e inizia a soffrire a tal punto che passa giornate a infilarsi in bocca la matita con scritto "GREY" .
Il film è pieno di allusioni sessuali, qui dimostra i problemi di larghezza di MrGrey



Una sera lei, la coinquilina gnocca e amici che sono già finiti nella Friendzone senza neanche passare dal via vanno in discoteca, ove accade uno dei clichè più classici di sempre. Gesuina si ubriaca e telefona a MrGray, il quale si sta facendo beatamente i cazzi suoi ma appena capisce che la tipa è ubriaca e probabilmente disinibita si fionda nel locale e se la porta a casa, senza star troppo a badare che lei sia svenuta, quindi incosciente e quindi non consenziente. Perchè portarla a casa sua era troppo facile vero? Meglio portarla nell'albergo a 20 stelle dove hai la camera, spogliarla, metterla a letto e comprarle vestiti nuovi.

Puoi ostentare la tua ricchezza caro il mio Grey, ma non potrai nascondere la tua inettitudine nel recitare.

Comunque, la tizia si sveglia e appena vede che si trova in una suite d'hotel mentre un miliardario fa allusioni sessuali su di lei si morde il labbro. Lui si spoglia e le dice che i suoi vestiti erano sporchi e che ha mandato il suo autista a prenderne di nuovi. Alla visuale di addominali scolpiti, lei consiglia di cambiare anche le lenzuola del letto dove è seduta.

Sembrano lìlì che forse si combina qualcosa ma niente, i due sono troppo imbranati. Giusto un limone duro in ascensore che dura un microsecondo.

Ah, questa tizia, prima di svenire, aveva vomitato l'anima e non si è mai lavata i denti...non è più così sensuale la cosa, vero?


Arrivati a casa di lei, vediamo la bionda e il fratello di Grey che copulano fortissimo, a dimostrazione del fatto che il primo con le donne ci sà davvero fare; uno ha una tipa disinibita e aperta, l'altro ha quella che si morde il labbro.

E Grey MUTO!

Galvanizzato da questa scena, Grey invita Gesuina sul suo elicottero e vanno a Seattle...perchè per ostentare il possesso di un elicottero è necessario andare a Seattle dicono.

Arrivano sopra questo enorme grattacielo ed entrano nell'attico del cardinal Bertone. Tutto è perfetto, la notte di fuoco è assicurata MA, prima di procedere, Gesuina deve firmare un contratto manco fossero i termini e le condizioni di iTunes.

Questo perchè MrGrey è un sadico bastardo dominatore a cui piace il sadomaso.

La manfrina dell'elicottero, i soldi, i regali, la casa, erano solo benefit per indorare la pillola alla povera ragazza che scopre l'amara verità; Gesuina viene portata nella camera in cui ci sono tutti gli attrezzi del mestiere, che qui vengono descritti quasi come armi di distruzioni di massa.






Ok, ok ecco quella vera

Fa tanto Dungeon and Dragons

E lei, dopo aver scoperto questo fatto piuttosto inquietante, rimane lì a fissare, a fare domande cretine ottenendo risposte ancora più cretine, del tipo

"Se non volessi essere brutalmente picchiata, legata e umiliata, potremmo stare lo stesso insieme?"
"No perchè è l'unico rapporto che posso avere"

Ma bafangule.

Ad ogni modo, lei lo ama così tanto però insomma, lei ha un po' paura della cosa ma lui non si smuove. Perchè il sogno di ogni donna, a ben vedere, è quello di farsi sbattere e dominare da un tizio sconosciuto (ricordo che questi due avranno parlato sì e no per 40 minuti diluiti in tre giorni) pieno di soldi.

W il mondo Femminista che si è duramente scagliato contro questo Film....ah no, scusate, mi sono confuso con il Trono di Spade.

Ma ecco, il colpo di scena! (#credici)

Gesuina è vergine!!!! Incredibile amici! Una ragazza così normale, che si veste male e goffa come voi spettatrici è vergine perchè lei aspettava il VERO amore!

E MrGrey, sconvolto dalla notizia, si eccita e, dopo 40minuti di film, ecco le tante famigerate scene di sesso semi esplicito (qualche natica e qualche capezzolo random) che una volta viste ho rivalutato termini come: "il film erotico più atteso dell'anno". Ovviamente per lei è la cosa più bella e fantastica mai provata prima, lui è quello giusto, chissà quanto ammonta il suo conto in banca.

Dopo aver fatto all'ammmore, MrGrey suona il piano. Trovate voi il collegamento fra le due cose. Che lui abbia un lato umano in fondo? Che suonare il piano sia erogeno?
C'è chi in effetti trova eccitante vedere qualcuno suonare il piano ma, Gesù, questa scena non ha senso!

Gesuina si morde il labbro e dà libero sfogo alle sue pulsazioni sessuali dopo anni di letture di Jane Austen e altre scene di sesso ancor meno esplicito seguono quelle di prima.

Vengono interrotti però dalla mamma di lui che entra in casa ma ovviamente non li sgama sul fatto; non mi stupirei se nella testa di quell'uomo ci fosse un'immagine di un threesome.

Ora, la seconda parte del film, ve la posso riassumere molto ma molto più velocemente di questa.

Gesuina ora che ha l'imene rotto, diventa molto più felice e sicura di sè, ma c'è ancora quella piccola cosa del fidanzato sadico bastardo dominatore. Lei vuole essere felice, lui vuole picchiarla.

Fatti qualche domanda ragazza!

Scene di un certo livello

Lui vuole, esige quel rapporto perchè...boh, è un sadico bastardo dominatore appunto, ma lei non lo capisce.

Ogni tanto fanno sesso, lei quando lo fanno è felice, lui un po' meno perchè appena i rapporti finiscono, prende e se ne va. E lei lo cerca lo stesso!


Ah, il potere dei soldi dell'amore.

Giuro, continuo a chiedermi ancora adesso come abbia fatto un film come questo a fare così tanti soldi.

Avviamoci verso la conclusione.

Lui si fa sempre più insistente, lei vuole tempo.
Lui continua a parlare del contratto, lei va a trovare quella stronza di sua madre fuori città.
Lui la segue e si fa conoscere dalla madre di lei.

Ragazzo mio, sarai anche pieno di soldi, ma lo stalking verso una persona è un reato! Anche se lo fai a una persona con cui sei andato a letto!

E niente, lui continua a insistere su questo cazzo di contratto e lei sbotta: "perchè mi vuoi fare del male?"

Dopo giorni interi fare una domanda del genere è sinonimo di lungimiranza. Un applauso per la protagonista!

Lui risponde: "perchè ho 50 sfumature di perversione"...





... apparentemente "mi procuro degli orgasmi picchiando la gente" sembrava un po' brutto, ecco.

E lei acconsente a provare la sala delle torture.

Viene presa a frustate sulle chiappe, la cosa le fa male perchè lui le procura dolore fisico e quindi è triste.

O santo Dio, veramente? Cioè ha passato GIORNI INTERI a dirti questa cosa e adesso realizzi finalmente che questo è un sadico bastardo dominatore? Ma quanto puoi essere stupida?

Lei rimane lì a dormire da lui nonostante tutto, per mandare all'aria l'ultimo briciolo di logica che poteva avere il film e, il giorno dopo, lo abbandona.


Ora.

Un appello al pubblico femminile: veramente è piaciuto un film del genere? Come è stato possibile?

Ovviamente è un "voi" generico perchè chiunque con un filo di materia grigia in testa avrebbe preferito una gita al museo delle ciocche di capelli piuttosto che guardarsi questo obrobrio, uomo o donna che sia.

Ma i dati parlano di un successo mondiale, e il pubblico femminile è quello che ha apprezzato di più.

Plotoni di femministe urlano e sbraitano per portare la figura della donna allo stesso livello di quella dell'uomo, come è giusto che sia!

Ma qui abbiamo esattamente l'opposto! L'uomo dominatore, l'uomo che "compra" la donna con regali, macchine e quant'altro e che picchia, boia mondo, picchia la protagonista! La quale rimane passiva salvo le ultime scene.

Sono solo bastate poche scene di sesso women friendly per tener buone sia le ragazze infoiate che casalinghe frustrate?

Voto: 0--

E ricordate




Lo strazio in una sola foto.