giovedì 12 aprile 2012

Brazil


Titolo originale: Brazil
Paese: Gran Bretagna
Anno: 1985
Regia: Terry Gilliam
Cast: Jonathan Pryce, Kim Greist, Robert De Niro
Genere: Fantascienza, grottesco, commedia nera (no, non c’è Eddie Murphy)

Bene. Questo è il mio primo post e ho deciso di dedicarlo a uno dei miei film preferiti, cosa che penso di fare anche per i post che scriverò in futuro (e magari anche per film che non apprezzo, in linea con quanto fatto finora nel blog). Ho deciso di cominciare con una citazione dal film:

“In una società libera l’informazione deve penetrare dovunque” (Eugene Helpmann)

Simpatico vero?

Il film è ambientato in un Paese immaginario, dominato da una sorta di dittatura burocratica, al punto che “non si potrà più aprire un rubinetto senza riempire un 27B/60!” (Harry Tuttle). Sam Lowry è un impiegato del Ministero dell’Informazione, apparentemente privo di ambizioni, che ha frequenti sogni in cui compare una misteriosa ragazza. 




...non è proprio quel genere di sogno

Un giorno, per un errore di stampa di un file, viene processato e ucciso un certo Archibald Buttle al posto di Archibald “Harry” Tuttle, un ricercato terrorista, e a Sam viene dato l’incarico di correggere tale errore. Quando Sam va a visitare la vedova del signor Buttle, viene a conoscenza di una ragazza chiamata Jill Layton che (guarda caso) è identica alla ragazza dei suoi sogni. Scoprirà che anche lei è ricercata poiché ha cercato di difendere la vedova dall’ingiustizia subita. L’amore per Jill e l’incontro con Harry Tuttle (che oltre ad essere un terrorista è anche un idraulico!) porteranno Sam a ribellarsi contro il potere tiranno.



ha proprio l'aria del terrorista

Va riconosciuto al regista il merito nell’aver saputo ricreare l’ambientazione di una città cupa e grigia (che richiama Blade Runner per certi aspetti), simbolo di una società che ormai non ha più nulla di umano, in contrapposizione con quelli che sono i sogni visionari e fantasiosi del protagonista. Inoltre, vi sono molti elementi surreali (come la madre di Sam, la marcia degli impiegati…) e appartenenti al tipico humor inglese (non a caso il regista era uno dei Monty Python) che conferiscono alla pellicola un aspetto decisamente stravagante e fuori dal comune.


i Monty Python al completo (Terry Gilliam è quello là in alto a destra con lo sguardo da assassino)

A parte l’aspetto stilistico impeccabile, non mancano i colpi di scena, soprattutto nel finale (e grazie al c…), e il film ti fa rimanere incollato allo schermo fino a quando tutti i nodi non vengono al pettine (e ti ho messo pure una metafora). Un altro aspetto importante è il messaggio, il film infatti è una parodia/satira verso ogni tipo di dittatura, soprattutto quella mentale, che priva l’individuo della sua capacità di pensare e di ragionare e lo rende insensibile persino di fronte alla morte. Allo stesso tempo, il film mette in luce gli effetti dell’alienazione, il fatto di fuggire da una realtà che ci opprime per rifugiarci in quelle che sono le nostre fantasie… Ma questo sta a voi scoprirlo guardando il film, se ancora ne avete voglia (e che cazz… non vi posso mica dire tutto!). 
Nel complesso, la grandezza del film è quella di riuscire nell’impresa non facile di  fondere l’intrattenimento con la riflessione su temi attuali, consigliato a chi vuole divertirsi pensando (o viceversa)

Voto: 10

N.B: Il film è liberamente ispirato a "1984" di George Orwell

1 commento:

  1. Sono ben consapevole che con questo commento mi potrei attirare le ire di numerosi cinefili, ma..
    Secondo il mio parere un buon regista/attore deve essere mutevole nel genere e nello stile, ebbene credo che uno dei limiti di Gillam, sia quello di essere troppo affezionato alle riprese a "a 45 gradi" e alla scenografia pesante (si è liberato di tutto questo forse con Parnassus). Una trama forse già vista, o meglio letta con 1984 e Fahrenheit 451; ma il merito di essere stato uno dei primi film a trasportare il distopico nel cinema. I film del genere sono sempre un po' tutti uguali e prevedibili, lo sforzo del regista di inserire novità come il sogno è visibile e forse queste scene, le uniche di vera fantascienza, rendono il film un pò più acceso. Personalmente ho trovato il film un po' lento e con molte scene anche superflue, ma una delle immense capacità di Gillam, visto anche il suo passato, è quella di saper inserire anche in un contesto drammatico e catastrofico quella pungente ironia che sfocia nella critica se non anche nel macabro (scena del funerale). Angosciante, ma leggero, ricco di personaggi; ma secondo me non un gran film, che però ha avuto il merito di preparare il regista a un vero capolavoro come "L'Esercito Delle 12 Scimmie". Diciamo che personalmente mi aspettavo di più, anche se il finale gli ha fatto guadagnare punti. BELLO IL BLOG!

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