lunedì 4 febbraio 2013

A Scanner Darkly - Un oscuro scrutare


Titolo originale: A Scanner Darkly
Paese: USA
Anno: 2006
Regia: Richard Linklater
Cast: Keanu Reeves, Robert Downey Jr., Woody Harrelson, Winona Ryder
Genere: fantascienza, drammatico


Un uomo si sveglia nel cuore della notte perché è tormentato da dei fastidiosi insetti sparsi su tutto il corpo. È l’inizio di un film horror/splatter con protagonisti degli insetti carnivori? No, tranquilli, si tratta di “A scanner darkly”.

Se volevate un horror/splatter a base di insetti, vi consiglio La Mosca

Il film è tratto dal romanzo “un oscuro scrutare” di Philip K. Dick.

In un futuro non troppo lontano, una potente droga chiamata sostanza M (sostanza morte) si diffonde rapidamente nella popolazione. Bob Arctor è un agente infiltrato della narcotici, egli vive in California in una casa con altri due tossicodipendenti per indagare sui traffici illegali della sostanza M. Bob conduce quindi una doppia vita ma la situazione si complica quando la pericolosa sostanza lo porta ad una vera e propria dipendenza.

Prima di andare avanti, devo dirvi che questo film è girato in “rotoscope”, ora posso continuare…

Ok, calmatevi, sto scherzando, ora vi spiego cos'è il “rotoscope”.

Il film è stato girato normalmente con gli attori in carne e ossa per poi essere ritoccato con l’animazione grafica digitale. In questo modo, l’intero cast viene successivamente trasformato in disegno animato e il film risulta una via di mezzo tra un film con attori umani e un cartone animato.

sicuramente con questa immagine vi sarà tutto più chiaro.

La scelta di questa particolare tecnica non è da intendere come un esercizio di stile fine a se stesso. Questo procedimento infatti, è funzionale nel ricostruire le allucinazioni dei personaggi causate dalla droga e aiuta a descrivere lo stato confusionale in cui si trova Bob.

Inoltre, grazie a questo espediente, si riesce a rendere al meglio la "tuta dis-individuante" del protagonista, si tratta di un particolare indumento indossato da Bob che gli permette di confondere i lineamenti e l'aspetto; questo per evitare che qualche talpa all'interno della polizia possa rivelare la sua vera identità alle organizzazioni di narcotrafficanti.

Quello che si nota subito nel film sono i dialoghi, caratteristica principale di questa pellicola. Si potrebbe pensare dalla trama che un film del genere sia ricco di azione o inseguimenti, come s'addice ad un film giallo/noir. In realtà, il film è strutturato in una serie di scene in cui a far da padrone sono i dialoghi dei protagonisti, a volte trattano argomenti profondi, altre volte invece sono totalmente privi di senso, “allucinati” e dominati dalla paranoia dei personaggi; inoltre servono per descrivere il loro stato quando sono sotto l’effetto delle droghe.

I siparietti che si creano tra i vari personaggi “schizzati” sono esilaranti (e allo stesso tempo sconcertanti) e sembrano fare da intermezzo a quelle scene dove invece si mostrano le indagini di Bob Arctor e il suo passato; inoltre viene esposto quanto sia disumana la società.

Infatti, oltre a mettere a nudo quali siano gli effetti devastanti della droga, viene descritta una società in cui ognuno viene spiato e controllato, in cui non ci si può fidare di nessuno, dove quelli che dovrebbero essere “i buoni” in realtà poi non lo sono.

Per questo motivo, alcuni potrebbero pensare che il film sia troppo “statico” e difficile da seguire. In effetti, non è proprio un film da prendere alla leggera. Infatti, se qualcuno pensa di vedere una storia fantascientifica dove tutti si danno delle sonore mazzate allora ha sbagliato film.  

non fatevi ingannare dall'attore protagonista!

In realtà, più il film prosegue nel suo svolgimento e più si creano tutta una serie di imprevisti e di colpi di scena che ribaltano la situazione, fino al punto che non vedi l’ora di capirci qualcosa. È come una sorta di “crescendo” che culmina nello sconvolgente e rivelatore finale.

Non mancano i difetti, a mio parere si poteva dare più spazio al passato del protagonista: la sua famiglia, la scelta di abbandonare tutto … In questo modo, si poteva entrare più a fondo in quelle che sono le “radici” del suo dramma personale. Infatti, gli eventi che appartengono al passato tormentato di Bob hanno una grossa rilevanza sulla sua parabola discendente.

Il film quindi, riesce a non annoiare anche se richiede una certa concentrazione da parte dello spettatore nel riuscire a mettere insieme tutti i pezzi, almeno così è stato per me; magari sono io ad essere più rincoglionito degli altri (cosa da non escludere).

Direi quindi che si tratta di un film molto interessante ed originale, per il modo in cui è stato realizzato, per la trama e per i contenuti trattati; sicuramente da vedere. Insomma, un film innovativo e "sperimentale", due caratteristiche che raramente si vedono nel cinema di questi anni.


Voto: 7 ½

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