mercoledì 11 dicembre 2013

World War z

Dal libro omonimo di Max Broox.... non c'è nulla se non il titolo




Titolo originale: World War Z
Paese: USA
Anno: 2013
Regia: Marc Forster
Cast: Brad Pitt, Mireille Enos
Genere: Thriller






Ditemi cosa avete capito... Niente!

C'è un'epidemia? Non c'è? Di che si tratta? Quelle voci da dove vengono? Avete visto anche voi Piero Angela nelle scene alla Super Quark? No?

E dopo queste bellissime scene di introduzione, credo sia il caso di darvi un'infarinatura dal principio, sennò qui non se ne viene più a capo.

Partiamo da un punto solido: World War Z è un libro di Max Brooks (figlio del regista Mel, ) in cui un giornalista trascrive delle interviste fatte a personaggi immaginari che avrebbero vissuto questa enorme "guerra" (avvenuta 12 anni prima) contro gli zombi, in prima persona. Dottori, soldati, funzionari statali e civili provenienti da qualsiasi parte del mondo sono i protagonisti dell'opera, senza un filone narrativo preciso. Se non avete letto il libro, immaginatevi una sorta di mega raccolta di interviste, in cui è interessante notare una "realtà sociopolitica e culturale"che Brooks ha studiato per rendere plausibili e convincenti le tattiche di guerriglia militari e le reazioni delle varie popolazioni del mondo. (wikipedia docet).

Come potete facilmente immaginare, fare un film con questa "non trama" è piuttosto difficile, se non impossibile: quindi alè, mettiamo da parte tutti i retroscena particolari che avrebbero portato questa pellicola nell'olimpo del genere zombie (secondo me) e facciamoci un film con Brad Pitt con la sciarpina hipster.

E quindi cosa rimane? Un film che non definirei per niente Horror, ma piuttosto un Thriller con tanta azione e la giusta quantità di adrenalina. Nulla di più e nulla di meno.

Ci sono un po' di scene sia jump scare, sia lente che lavorano sul ramo psicologico, dosate nel modo giusto; gli zombie in questo film sono veloci, aggressivi, cattivissimi e che per attaccare gli umani fanno addirittura dei salti stile Tarzan Re Delle Scimmie.

Tipo

Giusto per farvi un paragone, gli zombie di "L'alba dei morti viventi" sono dei teneri agnellini in confronto a queste bestie.

La cosa che ho trovato divertente e abbastanza "plausibile" è il fatto che il virus si espanda molto velocemente con scene apocalittiche di migliaia di zombie che corrono attaccando chiunque capiti loro fra i, ehm, denti.

E questi sono stati i due grandi aspetti che mi sono particolarmente piaciuti.

Poi purtroppo...

Ovviamente non si possono certamente fare tutte le cose per bene: d'altro canto, già dalle prime scene non avevamo assolutamente nulla di chiaro nella testa. Infatti all'inizio vediamo la classica famiglia da sogno americano tutta felice che mangia il puncake. Poi, dopo tipo 5 minuti, inizia il finimondo, con il tasso di esplosioni di auto e case aumentato del 74%. 

Cioè, che cazzo di senso ha? Come mai NESSUNO si accorge del casino che sta per venire fuori, al punto che dopo 10 minuti sei in pericolo di vita?

Poi il regista è stato magnanimo a incentrare la maggior parte del film su Brad, non mostrandomi più le sue due cazzo di bambine che ho odiato fin da subito; ringrazio inoltre (sarcasticamente parlando) la sceneggiatura che mi aiuta a fare un riassuntino in modo veloce ed efficace del film per questa recensione, perchè un film lungo più di due ore lo posso sintetizzare in questi punti:
  • L'OMS è praticamente gestita da idioti trogloditi
  • Brad Pitt è un portasfiga coi controfiocchi
  • La Natura è principalmente una bomba di malattie e di cattiveria allo stato puro, quindi da combattere e possibilmente da distruggere

Beccati questo Natura!

Ci sono inoltre dei buchi di trama ed errori di sceneggiatura abbastanza plateali: come la scena dell'aereo, in cui si vede clamorosamente che il pilota fa cadere il fucile perchè ALLA TRAMA serviva che nessuno fosse armato sull'aereo.

Gli zombie qui sono visti come un esercito da sconfiggere e non si usa uno sfondo apocalittico, ma di una realtà in atto e in continuo cambiamento. Le azioni di guerra sono abbastanza belle, anche se a volte (soprattutto all'inizio) si viene incontro a un'esagerazione di esplosoni che obiettivamente non hanno senso



Sempre la stessa storia: tu corri per le strade e d'un tratto, un'auto esplode

Verso la fine, tra le altre cose, il ritmo passa da "Spero che il protagonista ammazzi un sacco di Zombie" a "Spero che non ammazzi i miei testicoli", facendo perdere un sacco di punti alla pellicola: lento, lentissimo, al punto che puoi scandire tranquillamente Pierfrancesco Favino quando lo riconosci senza che accada qualcosa di interessante.



E poi si dice che nei film horror l'Italia non conta un cazzo

Voto: 6 con citrosodina per il bruciore di stomaco!

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