lunedì 15 ottobre 2012

Marrakech Express


Titolo originale: Marrakech Express
Paese: Italia
Anno: 1989
Regia: Gabriele Salvatores
Cast: Diego Abatantuono, Fabrizio Bentivoglio, Cristina Marsillach, Giuseppe Cederna, Gigio Alberti
Genere: commedia, avventura



Finalmente un’ altra recensione di un film made in Italy (e siamo a 2)! Perché proprio questo film? Beh, diciamo che è da parecchio tempo che sono affezionato a questa pellicola (ero ancora un pischello), e più passava il tempo più il film mi piaceva (forse perché riuscivo meglio a comprendere certe situazioni e/o battute). Devo dire, inoltre, che un po’ mi dispiace il fatto che in questo blog si vedano pochi film italiani, ma forse non è proprio tutta colpa nostra. (dico bene, cari fratelli Vanzina?)

altro che i fratelli Coen
Forse però, nel mondo del cinema non vale la pena di essere così “patriottici”, così come nel mondo dell’arte. Si tratta infatti di una forma di comunicazione universale, che appartiene a tutti e in cui tutti si possono riconoscere, senza distinzioni.

come sono saggio! (sì, insomma...Si fa tanto per dire...)
Bene, ora basta con queste elucubrazioni, qui c’è da fare una recensione! cribbio!! Cominciamo quindi partendo dalla trama…

“Non bastano tutti i cammelli del deserto per comprarti un amico” (proverbio arabo).

Il film inizia con Marco, giovane ingegnere, che riceve la visita inaspettata di Teresa, la quale si presenta come la ragazza di Rudy, grande amico del protagonista. Teresa afferma che Rudy è stato arrestato in Marocco perché trovato con grosse quantità di hashish e, inoltre, l’unico modo per salvarlo è pagare la somma di 30 milioni di lire. Per raggiungere tale cifra, Marco decide di chiedere aiuto a Ponchia, Paolino e Cedro, alcuni amici e membri della squadra di calcetto di cui una volta lui e Rudy facevano parte. All’inizio risulta difficile coinvolgerli, data l’assurdità della situazione e considerato il fatto che il gruppo non si ritrovava insieme da anni. Superata la diffidenza iniziale, la comitiva parte per un lungo viaggio in macchina verso il Marocco; con l’obiettivo di liberare l’amico detenuto.

Il classico film “on the road”, dove il viaggio, ovvero il mezzo per arrivare ad un fine, diventa esso stesso un fine, ossia rinforzare un’ amicizia che sembrava ormai spenta, in modo da tirar fuori i personaggi dalla vita monotona in cui erano incappati.

Durante la visione del film si respira un aria nostalgica, dovuta al distacco che i personaggi hanno avuto per molto tempo, e si avverte specialmente quando si rievocano vecchi momenti passati insieme. Ad accrescere questo effetto ci pensa anche la colonna sonora, con brani che hanno accompagnato la gioventù dei protagonisti (Lucio Dalla, Francesco De Gregori, ecc).

eh già, sono nato nell'epoca sbagliata!

Tutti i personaggi sono ben caratterizzati, ed è interessante assistere alle conseguenze che questo viaggio ha su di loro; durante la storia avviene infatti un cambiamento in ognuno di essi, grazie al quale porterà tutti a vivere la vita in modo diverso. A rubare la scena a tutti gli attori coinvolti è Diego Abatantuono, con un interpretazione irriverente e “sorniona” nel ruolo del venditore di auto Ponchia.

Il viaggio è costellato di episodi divertenti e spensierati, come può essere solo un viaggio fra amici. Non mancano imprevisti che contribuiscono a dare ritmo alla vicenda.

Finisci inevitabilmente per affezionarti ai personaggi, e la curiosità di scoprire la loro sorte cresce man mano che si guarda il film.

Impossibile dimenticare certe scene, che rimangono impresse nella memoria: l’arrivo in un set di film western, la perquisizione alla dogana in Marocco con la successiva “fuga” dalla prigione, la partita di calcio nel deserto, e tante altre…

Insomma, forse non è un capolavoro, ma di sicuro è un bel film con cui passare il tempo; una commedia e allo stesso tempo un avventura ricca di imprevisti, che esalta il valore dell’amicizia.


Voto: 7/8

N.B.: nel film “Tre uomini e una gamba”, la scena della partita di calcio sulla spiaggia è un chiaro omaggio a “Marrakech express”; anche perché vi è un palese richiamo a certe dinamiche della partita.

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