mercoledì 29 maggio 2013

Mars Attacks!



Titolo originale: Mars Attacks!
Paese: USA
Anno: 1996
Regia: Tim Burton
Cast: Jack Nicholson, Glenn Close, Annette Bening, Pierce Brosnan, Danny DeVito
Genere: fantascienza, commedia


Ed ora passiamo ad un film di un altro grande regista, Tim Burton. Questo è uno dei suoi film di certo meno famosi e meno lodati, forse perché non c’è Johnny Depp (e già questo fa diminuire il numero delle adoranti spettatrici di sesso femminile), o forse perché è un po’ al di fuori di quell’universo fatto di abiti neri, scenografie dark, trucco pesante e tutto l’immaginario neo-gotico a cui ci aveva abituato Burton con film come Edward mani di forbice e Nightmare before Christmas (di cui Burton cura il soggetto e non la regia).

Questo è un film a cui sono particolarmente legato, uscito nel 1996 (quando ero un pischello), lo ricordo ancora come uno dei miei "must" di quegli anni, anche se con il tempo l’ho un po’ ridimensionato.

Questa volta, Burton esegue un omaggio a tutto il cinema di fantascienza di serie B, sull’onda di quanto aveva fatto qualche anno prima con Ed Wood, film dedicato alla vita di quello che ancora oggi viene considerato come il peggior regista di tutti i tempi. Perché, in fondo, Burton ha sempre provato un enorme simpatia e affetto per tutti gli emarginati e questo lo si percepisce chiaramente in tutte le sue pellicole.

Un film che può essere considerato come la risposta ironica e parodistica a Independence day (che ho già recensito qui), uscito nello stesso anno. La pellicola infatti, grazie ad un ironia crudele, scardina tutta la retorica e tutto il finto patriottismo americano, dipingendo le più grandi autorità della più grande potenza mondiale come una manica di incompetenti che ogni volta che cercano di stabilire un contatto con gli alieni vengono puntualmente derisi e massacrati.

Questa immagine è abbastanza eloquente!

Il regista non risparmia nessuno dalla sua satira pungente; persino gli hippy vengono presi di mira. Gli unici che si salvano sono, ovviamente, gli umili, i bistrattati e gli emarginati, che giocheranno un ruolo fondamentale all’interno del film.

La trama è abbastanza semplice: la Terra viene circondata da dei dischi volanti provenienti da Marte, il presidente degli Stati Uniti sceglie di agire con diplomazia e decide di organizzare un comitato di accoglienza nel deserto del Nevada. Molte persone si recano nel luogo prefissato, aspettando con ansia la venuta degli extra-terrestri.

L’ambasciatore di Marte si presenta all’incontro scortato dai suoi soldati e il generale dell’esercito, chiamato a presenziare all’evento, riesce a comunicare con gli alieni grazie ad uno speciale traduttore inventato da alcuni scienziati. Ovviamente, il traduttore presenta qualche difetto, infatti, dopo quello che sembrava un accordo di pace, i marziani cominciano a vaporizzare i presenti provocando una strage.

Noi veniamo in pace


Questo è solo il primo di numerosi contatti, scambiati inizialmente come proposte di pace e poi tramutati in terribili massacri. La situazione continua a peggiorare fino a quando gli alieni, decisi a farla finita una volta per tutte, scendono sulla Terra con i loro dischi volanti per la definitiva conquista del mondo.

Il film si sviluppa seguendo le vicende di vari personaggi, abbiamo il presidente degli Stati Uniti con la sua famiglia e il suo staff, una hippy svampita e miliardaria, un pugile costretto a fare da attrazione vivente in un casinò, un ragazzo che lavora in un negozio di ciambelle e la sua nonna con l’Alzhaimer…  Insomma c’è davvero di tutto!

Una serie personaggi strepitosi e bizzarri, provenienti da estrazioni sociali diverse, che rimangono tutti coinvolti in questa invasione e, nel corso del film, le vite di queste persone si incrociano nel tentativo comune di  fermare l’attacco degli alieni.

Le musiche di Danny Elfman sono perfette e si sposano con l’atmosfera “aliena”, mantenendo sempre l’aspetto umoristico.

Le scenografie e le astronavi aliene ricalcano palesemente l’immaginario dei film fantascientifici di sere B degli anni ’50-’60, con il classico stereotipo della navicella aliena, le tutine sgargianti e le armi simili ai super-liquidator. Gli stessi alieni si rifanno a una famosa serie di figurine che evidentemente hanno segnato l’infanzia del regista.

Gli alieni sono tanto simpatici quanto stronzi, l’unico motivo per cui decidono di conquistare la terra sembra essere il fatto che, per l’appunto, sono crudeli e hanno deciso che quel pianeta poco distante da Marte doveva essere conquistato.

Soprattutto per la "fauna femminile" che popola il pianeta!

Il cast è di alto livello, con un Jack Nicholson in grandissima forma che interpreta il doppio ruolo del presidente degli Stati Uniti (idiota) e del proprietario di una famosa catena di Hotel (n'altro idiota). Per non parlare dei numerosi ruoli di contorno, giusto per fare qualche nome: Martin Short, Sarah Jessica Parker (quella di Sex and the city), Michael J.Fox, una giovanissima Natalie Portman, Jack Black e persino Tom Jones!

Il film raggiunge elevate vette di comicità e, allo stesso tempo, di crudeltà. Non dimentichiamoci che gli alieni non provano pietà per niente e per nessuno anzi, godono nel deridere gli esseri umani i quali, d’altronde, si prestano molto facilmente ad essere presi per il culo.

Un film che dimostra tutta la versatilità di questo regista, che riesce a cavarsela in molti generi e non solo in quei tipi di film “che piacciono tanto agli emo” o alle fan in calore di Johnny Depp.

Infatti con questo film, Burton abbandona temporaneamente le “fiabe dark” che lo hanno reso famoso e ci regala questa divertente satira fantascientifica che, chissà, forse avrebbe fatto la sua porca figura anche in stop-motion.

Un film consigliato a tutti quelli che pensano che Tim Burton sia solo un regista dark; una definizione, a mio parere, alquanto riduttiva in quanto non tiene conto dell’apertura di questo regista verso altre influenze.


Voto: 7 ½

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