domenica 15 maggio 2016

Captain America: Civil War



Titolo originale: Captain America: Civil War
Paese: USA
Anno: 2016
Regia: Anthony e Joe Russo
Cast: Chris Evans, Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Sebastian Stan, Anthony Mackie, Don Cheadle
Genere: azione, fantascienza, superhero movies

Cari lettori di “Un mondo su uno schermo”, I’m back! Premetto che non sono stato rapito dagli alieni, non sono stato invischiato in loschi traffici internazionali e non ho nemmeno vinto alla lotteria per poi scappare su un’isola deserta! Semplicemente, tra un impegno e l’altro e il continuo procrastinare con dei “poi domani finisco di scriverla …” ho accumulato un ragguardevole numero di semi-recensioni scritte a metà e ancora da terminare MA, per farmi perdonare, eccomi ritornare sul pezzo con una pellicola che è ormai sulla bocca di tutti e che è impossibile non trovar pubblicizzata anche nel più sperduto paesino dell’Himalaya, ossia “Captain America: Civil War”!

Dopo la cocente delusione di quel turbinio di non-sense e WTF che, per il sottoscritto, è stato “Batman v Superman”, l’ultima fatica dei fratelli Russo che vede contrapporsi altri due giganti dei comics americani come Iron Man e Capitan America avrà rispettato le aspettative o avrà fatto la stessa fine del film di Snyder?

Beh, per me, è stato assolutamente una piacevole visione che collocherei spanne e spanne sopra al lavoro di Snyder ed è subito divenuto uno dei miei film preferiti della “Casa delle Idee” (insieme al primo “Avengers” e al gustosissimo “Guardiansof the Galaxy”) ma ora andrò a spiegare più nel dettaglio per quali motivi.

Premessa importante per tutti quegli “snob” o “posh”  che quando si nomina un film simile corrono nella toilet più vicina in preda ad un attacco emetico gridando in favore del cinema inteso come “vera arte” e rimanendo disgustati da questi blockbusters macinadollari: vorrei ricordare che il cinema è nato innanzi tutto come intrattenimento (come forse ci ricorderà “L’uscita dalle officine dei fratelli Lumiere” dove un operaio inciampava provocando un’alquanto infantile e naturale risata così detta “di pancia” da parte degli altri lavoratori) che, poi, in alcuni casi è diventato intrattenimento alto, impegno politico e sociale o dissertazione filosofica su “la vita, l’universo e tutto quanto” come direbbe Douglas Adams; perciò non c’è nulla di male in film di puro intrattenimento come questo che fanno passare due ore o poco più di completa evasione e divertimento!

Il film in questione è stato, a mio parere, realizzato magistralmente e porta, per la prima volta, su grande schermo quella che per i Marvel zombies (uno dei tanti nomignoli con cui vengono amichevolmente definiti i fans della Marvel) rappresenta una delle saghe fumettistiche più amate e conosciute, per l’appunto Civil War o "la più grande guerra intestina all’interno del gruppo degli Avengers" che vedrà contrapposti due schieramenti, rispettivamente capitanati da Iron Man/Tony Stark e da Capitan America/Steve Rogers. Per chi non conoscesse nulla di questa pluripremiata serie ecco una breve sinossi:

“Il nuovo film Marvel Captain America: Civil War vede Steve Rogers al comando della nuova squadra degli Avengers, intenti a proseguire la loro lotta per salvaguardare l'umanità. Ma, quando un altro incidente internazionale in cui sono coinvolti gli Avengers provoca dei danni collaterali, le pressioni politiche chiedono a gran voce l'installazione di un sistema di responsabilità, presieduto da un consiglio d'amministrazione che sorvegli e diriga il team. Questa nuova dinamica divide gli Avengers in due fazioni: una è capeggiata da Steve Rogers, il quale desidera che gli Avengers rimangano liberi dalle interferenze governative, mentre l'altra è guidata da Tony Stark, che ha sorprendentemente deciso di sostenere il sistema di vigilanza istituito dal governo.”

I due schieramenti a confronto!

Va altresì detto che la pellicola rappresenta il terzo film dedicato al personaggio di Capitan America e ripropone ottimamente le atmosfere un po’ più cupe e mature già viste nel secondo film della saga, Winter Soldier, il quale aveva un impianto quasi da film di spionaggio con buone dosi d’azione e combattimenti. Con questo Civil War, i fratelli Russo alzano ancor più l’asticella qualitativa dei film Marvel, girando scene d’azione molto compatte, nitide e intellegibili con la giusta dose di pathos e alcuni picchi di drammaticità, intervallando il tutto con la solita comicità Marvel/Disney a cui ci siamo abituati ma che risulta essere mai troppo invasiva e meno edulcorata del solito, riuscendo a spezzare la tensione nei momenti giusti.

A livello di cast, ormai, non si possono che spendere ottime parole per tutti quanti gli attori, a partire proprio dai due “big” Robert Downey Jr. (Iron Man) e Chris Evans (Cap) che sono entrati completamente nei panni dei relativi personaggi e generano un’alchimia davvero unica. Il loro scontro sarà sia fisico che ideologico e la cosa ci farà ancor più star male visto il bel rapporto quasi fraterno che si era creato tra i due personaggi. Ma cosa sta alla base di questo violento scontro di idee?

Ci sta quella che potremmo definire la “tematica della giusta causa” che vede da una parte un Tony Stark (l’individualista del gruppo) che, per paura di non essere in grado di proteggere la Terra e sotto il peso della responsabilità dovuta agli effetti collaterali delle battaglie tra questi superumani si sente perennemente in colpa e pensa che la cosa migliore da fare sia essere controllati, sottoposti a un’organizzazione internazionale che abbia potere di veto sugli Avengers, potendo decidere quando essi possono o devono intervenire e quando, pur magari potendo salvare alcune situazioni critiche, debbano rimanere in disparte; avendo inoltre accesso ai dati e alle relative identità segrete dei vari supereroi. Dall’altra parte della barricata vi è Steve Rogers, da sempre spirito patriottico degli States che crede nella libertà (o nell’idea di libertà made in USA) e che pensa non sia la via migliore o “la via dell’eroe” quella di farsi controllare ed utilizzare come un’arma in caso di necessità per sedare conflitti, rivolte o quant’altro anche se è consapevole delle vittime, degli innocenti e della scia di morte che ogni loro battaglia si lascia inevitabilmente dietro.
Esattamente come nel fumetto alcune scene saranno riprese shot for shot!

A questo proposito, vorrei spendere due parole sul famoso mantra di Stan Lee “da grandi poteri derivano grandi responsabilità” applicato più volte alla storia di Spiderman ma applicabile all’intero gruppo degli Avengers e in qualsiasi altra situazione; qui si potrebbe dire che “da grandi scontri derivano grandi danni collaterali” e mai come ora il superomismo sta creando un interessante parallelismo tra i supereroi e il ruolo che gli Stati Uniti hanno avuto post 11 Settembre, quando si sono eretti a “gendarmi del mondo occidentale” portando con sé, in qualunque posto intervenissero, una scia di grandi danni collaterali. Inoltre, come dice anche il giovane Tom Holland (Spiderman, una delle new entry nel party supereroistico) “se hai il potere di fare qualcosa di buono, qualcosa che possa migliorare le cose e non lo fai, beh questa diventa una tua responsabilità” e ciò va ad avvalorare un po’ la posizione di Cap che non vuole essere imbrigliato da nessun organismo burocratico perché “se hai il potere di cambiare le cose per migliorarle, allora devi agire a tal fine” (se non si era ancora capito sono abbastanza #TeamCap).



Pathos e drammaticità!

Passando agli altri eroi su schermo sono tutti bravissimi, da Visione alla bella Elizabeth Olsen (Scarlett Witch) che sarà la causa scatenante del conflitto, le due spalle War Machine e Falcon, il bravissimo Paul Rudd (Ant Man) che, oltre a rimpicciolirsi su scale micrometrica diverrà anche letteralmente gigantesco regalandoci una delle più belle scene d’azione del film, i sempre funzionale Occhio di Falco e Vedova Nera (alternativamente grillo parlante per Tony Stark e amica-aiutante per Cap) fino ad arrivare alle tanto attese new entries: lo spiderman di Tom Holland (di recente Marvel Studios aveva riscattato i diritti che prima appartenevano a Sony) e l’eroe del Wakanda, il regale Pantera Nera/T’Challa (da sempre uno dei miei personaggi Marvel preferiti insieme a Daredevil) del vampiro Chadwick Boseman, dico vampiro perché ha tipo 40 anni ma ne dimostra 25! Il primo viene presentato egregiamente con una divertente scena che vede Tony Stark andarlo a stanare direttamente nella casetta nel Queens in cui abita con la provocante e giovane zia May (una bellissima Marisa Tomei che va a svecchiare il personaggio); entra subito nella parte ed è lo Spiderman che più si avvicina a quello narrato originariamente sulle pagine di Amazing Fantasy da Stan Lee, un po’ scavezzacollo, irriverente, ancora immaturo e a cui piace stordire gli avversari con la sua infinita “parlantina” anche nel bel mezzo di uno scontro. 

L’altro, Pantera Nera, riesce ad esser altrettanto efficace e ci viene già data una bella infarinatura di questo personaggio probabilmente meno conosciuto al grande pubblico: il Wakanda, il suo ruolo come neo sovrano, il suo retaggio tribale, la tecnologia avanzata di cui dispone. Oltre a loro, altrettanto bravo e fulcro dell’interna vicenda risulta essere Bucky, l’amico di una vita di Captain America poi passato al “lato oscuro” a causa di varie manipolazioni; in questo panorama idilliaco l’unica nota stonata è rappresentata dal villain del film, Zemo (il Daniel Brühl che interpretava Niki Lauda nel fantastico “Rush” di Ron Howard) che, come è già successo per molti film Marvel risulta avere motivazioni troppo deboli e autoreferenziali (dovrebbero prendere spunto dalle loro serie tv, Kingpin e il Punitore docet).


La new entry bimbo - ragno!!

T'Challa .... miao :)


Tirando le somme, si può dire che questo Captain America: Civil War rappresenti un ulteriore tassello nella creazione del Marvel Cinematic Universe che aumenta la già consolidata qualità dei film Marvel Studios ed è, a tutti gli effetti, una sorta di film apocrifo degli Avengers, più compatto, meglio scritto, girato ed interpretato dell’ultimo “Age of Ultron”, io me lo sono goduto per più di due ore e un paio di riflessioni me le ha anche generato, spero abbia fatto altrettanto anche a voi!

P.s.: unica nota, ormai il MCU (Marvel Cinematic Universe) è un universo solidissimo ed esteso (a dispetto della Distinta Concorrenza), chi non conoscesse i personaggi o gli altri film rimarrebbe un bel po’ spiazzato, non è assolutamente considerabile un film stand alone!




Voto finale:
8 1/2

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