lunedì 29 maggio 2017

La battaglia di Hacksaw Ridge




Titolo originale: Hacksaw Ridge
Paese: USA
Anno: 2016
Regia: Mel Gibson
Cast: Andrew Garfield, Vince Vaughn, Hugo Weaving
Genere: storico, drammatico, biografico, guerra


Questa recensione doveva essere pubblicata a Febbraio; non si può proprio dire che io non sia una persona imprevedibile. Però per i fatti privati che avevo detto nella recensione sottostante mi sono arenato. Quindi dai, facciamo un po' di controlli ortografici, mettiamo qualche frase ad effetto e pubblichiamo!

Come da titolo, sto parlando dell'ultima fatica di Mel Gibson, "La battaglia di Hacksaw Ridge", pellicola che racconta la giovinezza e la grande impresa di Desmond Doss, un soldato obiettore di coscienza che, durante una manovra militare americana sull'isola di Okinawa salvò la vita di 75 persone senza aver mai tenuto in mano un'arma da fuoco.

Questo film per molti è stato definito come il biglietto di Gibson per tornare nell'Olimpo del cinema dato il grande spessore di questa storia a stelle e strisce. Ma la mia domanda, una volta uscito dalla sala, è stata: "Questo è un Film con la F maiuscola oppure il fatto storico è talmente di valore che può oscurare il modo con cui è stato narrato?".


#Dilemmoni


Diciamo che dopo quattro mesi e mezzo di riflessioni, penso di aver trovato la risposta, ma, come al solito, parto sempre dalla trama che posso dividere tranquillamente in tre parti:

1) Desmond Doss (Andrew Garfield) è un ragazzino cresciuto con una madre devota alla Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno (tipo CL ma senza le tangenti, suppongo) e un padre alcolizzato vittima di stress post traumatico della Grande Guerra. A 23 anni, Desmond è fermamente convinto che il comandamento più importante sia il "non uccidere" e, accompagnando un suo amico in ospedale dopo un incidente, rimane affascinato dal mondo della medicina e capisce che il suo scopo nella vita sarà quello di salvare le vite umane. In questo ospedale si innamora di un'infermiera (interpretata da Teresa Palmer). Di sottofondo si sentono spesso le notizie su Hitler, che fanno leva sulla coscienza di Desmond il quale, desideroso che quello spargimento di sangue finisca, decide di arruolarsi nell'esercito ma in qualità di obiettore di coscienza e per fare il medico da campo. Signore e Signori, avete visto "Forrest Gump" senza la parte in cui Jenny non la sgancia.


Questo tizio in pochi giorni: impara le basi della medicina, conosce una tipa rossa e se la limona duro. Insegnami Maestro!

2) In questa parte, si vede il massiccio addestramento dei marine in cui il nostro protagonista eccelle su tutti, tranne quando si passa all'uso delle armi: come scritto sopra, egli è un obiettore, la sua religione infatti sarebbe contro la violenza e dunque anche solo tenere in mano un fucile sarebbe peccato. Lo stesso problema avviene quando ci sono le esercitazioni al sabato, giorno per lui sacro e dedicato al riposo. Ovviamente questa cosa fa leggermente incazzare i suoi superiori, tra cui il sergente istruttore interpretato da Vincent Vaughn (c'è da dire che sono quasi vent'anni che lo vedo recitare solo in commedie, spesso demenziali e in questo film era meno credibile di un koala a guida di un aereo di linea) che cerca di convincerlo prima con le cattive e poi con le cattivissime, aizzando il battaglione contro il povero Desmond il quale, a un certo punto, viene addirittura arrestato per insubordinazione e portato a processo. Ma per fortuna a scagionarlo è il padre che entra in aula dicendo che il pacifismo del figlio è protetto per legge dal Congresso degli Stati Uniti. 

Certo, fa strano che sia dovuto intervenire il padre a un processo con avvocati che, tecnicamente, dovrebbero conoscere la legge insieme al giudice, ma si sa che Mel Gibson quando si parla di legge faccia sempre casini.

Signore e Signore, avete visto "Full Metal Jacket" senza la scena triste di Palla di Lardo.
Io sono il Sergente Hartman, vostro capo istruttore! La mia carriera cinematografica fa pena e qui cerco di darmi un tono!
Tutto chiaro ragazzi? Io sono un personaggio principale ma non mi atteggio come tale!

3) Ed ecco alla parte finale. Qui si mostra la brutalità della guerra, con grandi scene di violenza e morte, molto crude e ben girate, e vediamo l'essenza di questa storia: un ragazzo che fra trincee, proiettili vaganti, nemici pronti a tutto pur di non far avanzare il nemico e tanta paura non abbandonò nessun commilitone ferito, rimanendo per tutta una notte nella terra di nessuno per salvare chiunque fosse ancora vivo.
Gli verrà conseguentemente riconosciuto il suo grande coraggio, e dopo una nuova offensiva da parte dei Marines, l'isola di Okinawa sarà in mano agli americani e lui, ferito, tornerà a casa. Signore e Signori avete visto Flags of our fathers, un paio di clip di Forrest Gump e un pizzico di Salvate il Soldato Ryan.


Ora, io sono e probabilmente sarò sempre antiamericano convinto, ma ci sono dei momenti in cui riconosco imprese degne di lode e sì, riconosco che Desmond Doss sia stata una persona coraggiosa e da ammirare. D'altro canto però stiamo parlando di un film e, hainoi, su questo blog discuto della pellicola.

La domanda che ci siamo posti all'inizio merita dunque una risposta:"Questo è un Film con la F maiuscola oppure il fatto storico è talmente di valore che può oscurare il modo con cui è stato narrato?".

Secondo me, no. 

Il film è stato veramente superficiale sotto molti aspetti per risaltare elementi per me del tutto secondari, per strizzare l'occhio alla fetta di pubblico medio repubblicano che preferisce la parte della guerra e del sangue (in cui vengono fuori tutti gli stereotipi degli USA) piuttosto che sulla parte più umana.

Non a caso infatti io ho preferito, pur con limiti e scene già viste, le prime due parti, che posso definire come la fase di maturazione del personaggio anzichè paradossalmente il fatto più rilevante di tutta la storia.

Perchè Mel Gibson sarà stato un bravo attore e un discreto regista, ma secondo me quando si è trattato di mostrare la parte della battaglia abbia deciso di calcare la mano e quindi giù di clichè e situazioni pompose da ammmmerregani come ad esempio: l'amico che in addestramento era stronzo ma si scopre poi essere non così stronzo e che muore, l'amico sfigato e spaventato che sopravvive e fa sorridere il pubblico, il protagonista che fra millemila proiettili non viene mai colpito, il sergente stronzo che è stronzo solo perchè DEVE farlo per trasformare ragazzini in veri uomini.
Caliamo poi un velo pietoso su come Desmond lo abbia salvato; qui sotto avete una GIF fatta con le mie mani perchè a volte, certe descrizioni non possono rendere efficacemente l'idea:

Fuck yeah, America!

Insomma, una discrepanza completa di toni che non ho particolarmente digerito.

Pure il cast secondo me non è stato del tutto all'altezza, e stranamente non parlo di Andrew Garfield, che tutto sommato ha la faccia pulita da bravo uaglione che è riuscito a rispecchiare l'animo del protagonista, anche se devo dire che la nomination per l'Oscar mi è sembrata eccessiva; piuttosto mi riferisco all'accozzaglia di soldati presenti, tutti estremamente banali come quello tutto muscoli e niente cervello, quello un po' brutto ma simpatico, quell'esaltato dalla guerra... Insomma, elementi su elementi che obiettivamente mi hanno fatto storcere il naso.

Badate bene, non dico che queste cose non siano successe, perchè non dubito che molti volontari siano crepati perchè pensarono che la guerra fosse un gioco, ma è altresì vero che ci sono sicuramente modi migliori per rappresentare questo concetto ma questo film volente o nolente ha puntato molto più in basso.

E quindi si porta a casa due statuette (montaggi e sonori piuttosto meritati immagino) su sei nomiation all'Oscar: la domanda che mi pongo è: se fosse stato un normale film, non ispirato a una storia vera americana, cosa avrebbe detto la critica?

Insomma, non mi va giù questa cosa: il messaggio che questo non-soldato quale doveva essere? Che uccidere è sbagliato, che la violenza non è la risposta, che la guerra è devastante e non è la soluzione. 

Invece nulla, nella parte che dovrebbe essere più drammatica ho visto scene da film medio, dialoghi da film medio, un finale da film medio, come per dire che gli americani sono duri ma puri, portatori di democrazia ovunque e guai a metterti contro di loro che ti invadono nel sacro nome della Libertà.


E quindi non so; dite che sono eccessivamente cinico o siete d'accordo con il vostro amichevole Blogger di quartiere?

Certo, io mi trovo in una stanza buia, con un pc che sta facendo rumori parecchio inquietanti e non ho un terzo delle doti artische di attori holliwoodiani; cosa posso dire se non una personale e quindi opinabile recensione? Nulla, appunto, quindi ora ve la siete letta e se avete voglia, avete i commenti qui sotto o la nostra pagina Facebook per dare il vostro punto di vista.

Voto: 5

Nessun commento:

Posta un commento