domenica 23 giugno 2013

Io Sono Leggenda




Titolo originale: I am legend
Paese: USA
Anno: 2007
Regia: Francis Lawrence
Cast: Will Smitth
Genere: Thriller

Ben ritrovati cari spettatori!

Dopo aver passato tanto tempo a cercare fra polverosi scaffali e acide bibliotecarie, ho finalmente trovato il libro da cui si è ispirato Francis Lawrence per questo film! Me lo sono letto tutto e ora, finalmente, sono pronto a recensire Io Sono Leggenda!

Ci tengo sempre a fare in questo modo, così da avere un'idea più precisa della storia e per sviluppare al meglio le mie recensioni (l'ho fatto anche per uno dei miei film preferiti); d'altro canto non vorrei passare per un ignorante, visto che faccio fin troppi errori di sintassi (e so che la scusa "tanto faccio ingegneria" non reggerà in eterno).

Era da un po' che avevo in testa questa pellicola; d'altro canto sono un amante del genere, e non potevo tirarmi indietro dopo aver visto il trailer





Robert Neville (Will Smith) vive a New York; tutti i giorni esegue dei rituali precisi: colazione nutriente, attività fisica, controllo dell'ora, organizzazione maniacale della giornata. Tutto con precisione al secondo, in modo che, al calare del sole, egli possa chiudere porte e finestre e andare a dormire. Ma le urla che sente all'esterno non sono frutto dei suoi incubi primordiali, ma un terrore che è costretto ad affrontare tutti i giorni da solo. Cosa è successo all'umanità? E' possibile che una delle città più popolate del mondo sia totalmente disabitata?

Sicuramente una parte da promuovere è la ricostruzione della metropoli abbandonata e decadente: uno scenario ben curato è un punto fondamentale per film del genere. D'altro canto, essendo la trama particolarmente incentrata su un personaggio solo, sono gli elementi esterni che, in primis, influenzano il suo stato d'animo (si veda anche Moon); se abbiamo un personaggio solo, l'attore che lo interpreta deve farlo senza una pecca. Non guardatemi in quel modo, per favore: film del genere devono essere fatti come Dio comanda, perchè sono sì difficili ma, se poi il lavoro riesce, vengono fuori dei gioiellini da tenersi nella propria cineteca.


Immagino dunque vi chiediate: "e questa pellicola com'è? Sembra una cosa bella!"

La mia risposta è un:  "Meh"

Sì, ok, non è proprio una posizione netta quanto un cattolico sull'aborto, ma andate avanti a leggere; in questa recensione cercherò di mostrare tutte e due le facce della stessa medaglia:

Cosa va

Come già detto, un ottimo punto a favore è l'ambientazione perfetta.

Sulla recitazione ho del buono da dire, dai: Will Smith lo ricordiamo per ben altri ruoli; un duro, spaccone arrogante ma sotto sotto imbranato con il cuore tenero.
Vederlo in un film del genere mi ha un po' stupito, per via del suo curriculum e della sua storia nel cinema: eppure ritengo che non abbia fatto un lavoro sporco; d'altro canto, in uno dei miei film preferiti, La Leggenda di Bagger Vance (presto sul nostro blog) egli incarna un personaggio assolutamente lontano dai sopracitati standard, quindi non è del tutto una novità il fatto che possa essere un attore di un certo livello.

Ma Dio delle città 
e dell'immensità, 
magari tu ci sei 
e problemi non ne hai. 

Ma quaggiù non siamo in cielo, 

e se un uomo perde il filo, 
è soltanto un uomo solo. 

Tornando al plot e alla sceneggiatura, la storia è stata tratta dal romanzo di Richard Matheson ma attenzione: questa pellicola non è proprio il pivot di genere, basta infatti ricordare film quali: "Ultimo uomo sulla terra" (1964), oppure "La notte dei morti viventi" (1968), fino ai recenti "28 giorni dopo" (2002) e si sono TUTTI ispirati al libro
Il nostro film riprende il 10% della trama di esso, tutto il restante lo crea la mente del regista.

Ultimo punto, grande lavoro nella cura delle scene di tensione.


Cosa non va


Purtroppo ci sono tanti scivoloni che fanno storcere il naso: quelli che io chiamo "buchi di trama" ovvero: Neville è solo, pare che l'umanità sia estinta e ... usa internet? Cioè... quali server sono attivi dopo un'apocalisse?


Poi in una scena egli deve affrontare un grosso problema e sbaglia miseramente a risolvere: si capisce lontano un miglio che quello stratagemma è destinato a fallire. Il punto è che quel problema è un'eventualità che il protagonista aveva tenuto in conto da anni; come può non arrivarci che il rimedio sia totalmente inefficace?


Queste cose sono parecchio importanti e se dopo un po' lo spettatore le nota, perde gran parte di interesse.


Poi, il finale è stato quello che mi ha fatto bellamente incazzare, roba che pensi: "se va beh"


Non ci credeva neanche lui


Non vi sto a spoilerare, vedete e giudicate.

Io dico solo questo: il libro racconta una storia precisa e il finale rivela il perchè del titolo "Io Sono Leggenda".

Ok?

Ora, io capisco benissimo che il regista voglia mettere una sua impronta nel lavoro, ci sta: ma non puoi farla PROPRIO nel finale e sminchiare tutto il lavoro!


Infatti il regista cambia totalmente l'ultimo atto, mettendo un cliché melodrammatico con flashback di bambini&serenità che tu pensi: "...ma vaffanculo!".


E qui il film mi è crollato. Per forza. Sottolineo che il libro l'abbia letto dopo la visione, perchè mi è proprio sembrato assurdo un finale del genere. Infatti è molto più bella la versione cartacea (e non è del tutto una novità); uguale ad essa c'è solo il background. Ma ribadisco: se una cosa la fai bene, puoi fare tutte le modifiche che vuoi; se fai cazzate, non ti metti a fare film ma, piuttosto, scrivi su un blog e recensisci film! Almeno impari da errori altrui!


Voto: 5 procedimento esatto, errori di calcolo, risultato sbagliato

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