venerdì 19 luglio 2013

Scott Pilgrim vs. the World


Titolo originale: Scott Pilgrim vs. the World
Paese: USA, Canada
Anno: 2010
Regia: Edgar Wright
Cast: Michael Cera, Mary Elizabeth Winstead, Kieran Culkin, Jason Schwartzman, Anna Kendrick
Genere: azione, fantastico, commedia fumettosa


Siete delle persone cresciute con i videogiochi e i fumetti (e tuttora non riuscite a farne a meno)? Allora, probabilmente, questo film vi piacerà.

Se invece queste cose non vi hanno mai toccato e non avete la minima idea di quale sia il significato del termine “nerd”, allora, molto probabilmente, questo film sarà per voi una commedia come tante altre.

Di sicuro, se fate parte della seconda categoria, guardando questo film non riuscirete a percepire le miriadi di citazioni e riferimenti presenti e quindi sarà difficile per voi godere pienamente della pellicola.

Allora, veniamo alla trama.

Scott Pilgrim è un ragazzo di 22 anni che vive a Toronto, sempre intento a suonare il basso nella sua rock band e con un involontaria fama di rubacuori. Il nostro protagonista inizia ad uscire con la liceale Knives Chau, le sue reali intenzioni sono quelle di trovare un ripiego dopo essere stato scaricato malamente da Envy, leader di un'altra famosa rock band locale. Infatti, da quel momento, Scott non si è mai veramente ripreso. Per questa sua scelta, il ragazzo è soggetto alle critiche di alcuni suoi amici e della sorella.

Nel frattempo, Scott incontra una misteriosa ragazza americana, Ramona, apparsa precedentemente nei suoi sogni. Scatta così il colpo di fulmine e ogni interesse per Knives svanisce all'istante. Improvvisamente, durante un concerto della sua band, Scott viene attaccato da Matthew Patel, che si presenta come il primo dei "Sette Malvagi Ex" di Ramona. Da questo momento, il ragazzo scopre che per poter uscire con la sua amata deve sconfiggere tutti e sette i suoi ex ragazzi.

Il film è basato sul fumetto "Scott Pilgrim", creato da Bryan Lee O'Malley. Lo stile di quest'opera è un misto tra il manga e il fumetto occidentale e anche il film risente pesantemente di queste influenze. In Italia, ovviamente, il fumetto è stato distribuito solo dopo l'uscita del film nelle sale.

Già dalla prima sequenza risulta ben chiaro qual è l’impatto visivo.

Il film si gioca tutto sui rimandi all’estetica dei fumetti e dei videogames anni ’90, in quello che sembra un vero e proprio omaggio a quel mondo che, ammetto, fa parte anche un po’ della mia “cultura”. D’altronde, chi di voi non sa cosa sia Pac man? Chi di voi non ha mai giocato a un picchia duro stile “Tekken”?

Questa scelta stilistica, serve da espediente per farci entrare meglio nell’universo del protagonista e dei suoi amici.

In questo, si dimostra assolutamente geniale a mio avviso. Infatti riesce a riportare sullo schermo le tavole dei fumetti con tanto di onomatopee, aggiungendo anche i tipici effetti sonori dei videogiochi e altre citazioni che sicuramente molti di voi "nerdosi" lettori riconosceranno.

Bisogna ammettere che, prima di questo film, ci aveva già pensato qualcun altro...

Il film però, non esalta la figura del nerd o gel “ggiovane alternativo che ascolta musica alternativa” a scapito del classico eroe all’americana, ma ironizza su entrambi. Infatti,  prima ci fa immergere in quell’universo e poi ci mostra tutte le sue contraddizioni (tutte le band alternative devono per forza essere di  3 elementi con alla batteria una ragazza, senza così essere alternativi ma omologati alla massa…).

In questo aspetto, il film si pone sulla linea dei precedenti film di Edgar Wright, “l’alba dei morti dementi” e “Hot fuzz”, che riescono a parodiare ma allo stesso tempo omaggiare un particolare soggetto caro al regista.

Inoltre, all’inizio del film Scott Pilgrim non viene certo presentato come un modello a cui ispirarsi, trattandosi infatti di una persona egoista che non riesce ad uscire dall’adolescenza.

Nonostante questo, non si vuole tramutare il film in una condanna verso il protagonista. Infatti, il film propone una maturazione da parte di Scott attraverso 7 “prove iniziatiche” che lo porteranno a pensare per la prima volta non più solo a se stesso ma anche agli altri e alle conseguenze che le sue azioni possono causare nelle altre persone.

Un film ironico in costante equilibrio tra realtà, fumetto e videogioco. Infatti, grazie al montaggio, il film passa da momenti in cui il ritmo si fa più pacato ad altri in cui diventa molto accelerato, in questo modo riesce a unire i generi alla perfezione, passando dalla commedia all’azione.

A mio avviso, l’ultima mezz’ora risulta più debole rispetto alla continua girandola di eventi della prima parte.

È sicuramente un linguaggio cinematografico innovativo, che non si vede molto spesso, basta pensare solamente al fatto che le parole e i pensieri dei personaggi si trasformano in immagini e prendono vita sullo schermo.

Non sarà un capolavoro, ma comunque contribuisce a creare un linguaggio nuovo.


Voto: 7 ½

Nessun commento:

Posta un commento