Il mio primo film era così brutto che in sette Stati Americani aveva sostituito la pena di morte (Woody Allen)
lunedì 27 agosto 2012
Il Fermo Immagine Della Settimana
mercoledì 22 agosto 2012
Il Fermo Immagine Della Settimana
domenica 19 agosto 2012
La Casa
Titolo originale: The Evil Dead
Paese: USA
Anno: 1981
Regia: Sam Raimi
Cast: Bruce Campbell, Ellen Sandweiss, Hal Delrich, Betsy Baker, Sarah York
Genere: horror, splatter, commedia nera
“... Il film horror più ferocemente originale dell’anno ...”
Oh, guardate che non lo dico io, lo dice Stephen King! (mi
hanno detto che lui se ne intende…)
Cinque ragazzi decidono di trascorrere un week-end in uno
chalet in montagna, nel mezzo della foresta. L’abitazione ha un’atmosfera
decisamente cupa e sinistra e cominciano subito a manifestarsi degli
avvenimenti “inquietanti”. La situazione diventa ancora più terrificante quando
all’interno della casa vengono ritrovati uno strano libro e un’audiocassetta
che risveglia uno spirito maligno …
No, non mi riferivo a quella casa!
La trama può sembrare semplice e lineare, e in effetti lo è,
ma non è per questo che “La Casa” viene
ricordato come uno dei più grandi horror a basso costo di sempre.
“Fare di necessità virtù” è forse la frase più azzeccata per
descrivere questo film. Per comprenderla a fondo bisogna sapere che il budget
iniziale per il progetto era alquanto irrisorio e questo ha
portato il regista ad “arrangiarsi” per gli effetti speciali/visivi con tecniche
“fai da te”. Nonostante questo, il risultato è assicurato e il film dovrebbe
essere visionato da tutte quelle persone che intendono sperimentarsi per la
prima volta con la realizzazione di una pellicola (almeno a livello
amatoriale).
Sicuramente, il film non susciterebbe lo stesso fascino se
fosse stato girato in questi anni. Infatti, visto oggi, ci si accorge di quanto certi effetti risultino “finti”, ma, nonostante questo, si rimane
colpiti da come tali espedienti siano in realtà ricchi di ingegno e fantasia
(due qualità che mancano nel cinema di oggi) e di quanto stimolino l’immaginazione
nello spettatore. E vi dirò di più, alcune sequenze (per quanto possano sembrare fittizie) provocano un effetto sicuramente più "disturbante", che non potrebbe essere ricreato tramite l'utilizzo di mezzi più sofisticati.
Ciò che in questo film contribuisce ad accrescere la paura
nello spettatore è l’utilizzo delle inquadrature (la ripresa in soggettiva del
demone), gli improvvisi e inaspettati colpi di scena, la tensione costante …
Sono tutti piccoli ingredienti che ogni buon regista horror deve possedere, e
Sam Raimi riesce a dosarli alla grande.
A regalare invece alla
pellicola un effetto decisamente splatter e, a mio parere, volutamente comico
(comicità che sarà ancora più evidente nei capitoli successivi), sono il
trucco, i “manichini” e i fiumi di sangue a volontà.
Suvvia! Un pò di pomodoro non ha mai fatto del male a nessuno!
In fondo, il più grande pregio di questo regista è proprio
quello di riuscire a fondere l’horror con il comico, avvalendosi dello
splatter, del trash. Si tratta di riuscire ad intervallare un salto sulla
poltrona per la paura con una risata. Una sfida ardua per ogni regista, poiché
sono molti i film horror che si prendono troppo sul serio e finiscono
involontariamente con il risultare, per certi versi, comici; quasi delle
auto-parodie (vedi Saw).
Scusate, come fate a non ridere davanti ad un tipo del genere?
In questo caso invece, l’obiettivo sembra essere quello di
non prendersi troppo sul serio, di svelarci il Male più oscuro e tremendo che
si possa immaginare e deriderlo subito dopo.
Quasi a voler dire che non dobbiamo fermarci di fronte alle
nostre ansie, alle nostre paure… Basta chiamare Bruce Campbell e vedrai che i
tuoi problemi verranno spazzati via con una motosega!
Voto: 7,5
giovedì 16 agosto 2012
Il grande Lebowski
Titolo originale: The big Lebowski
Paese: USA/Regno UnitoAnno: 1998
Regia: Joel & Ethan Coen
Cast: Jeff Bridges, John Goodman, Julianne Moore, Steve Buscemi, John Turturro
Genere: Commedia fricchettona
Dopo una settimana di
meritato relax, sole, mare, amici, Ichnusa e Tortillas, mi è venuta
l’ispirazione per scrivere questa recensione, interrompendo così un lungo
periodo di assenza dal blog per cause di forza maggiore. Ormai mi pare sia
chiaro che la frequenza con cui faccio recensioni è pari alla frequenza con cui
Terrence Malick dirige un film (per rimanere in tema con il mondo del cinema).
Ma ora veniamo alla recensione.
Innanzitutto, partiamo con una presentazione del protagonista: lo stralunato Jeff Lebowski detto il Drugo, vecchio hippy degli anni '70,
fedele ai propri valori, tra cui l'amicizia e il pacifismo. Questo "anti-eroe" passa le sue giornate tra una partita di bowling, una fumata di marijuana, un bicchiere del suo drink preferito e la musica dei Creedence Clearwater Revival. Drugo è un fallito, un perdente, insomma un vero e proprio cazzone, descritto come: “forse il più pigro di tutta la contea di Los Angeles e quindi di tutto il
mondo“.
Ecco, giusto per dare un'idea
Il film inizia con due ladruncoli che irrompono in casa del protagonista commettendo un errore di identità. Infatti, pretendono del denaro da Lebowski (famoso
miliardario omonimo), ma lui non è il Lebowski che cercano, lui è Drugo. La situazione si complica quando uno dei due assalitori urina sul tappeto del soggiorno. Il nostro, risvegliato dal suo ozio, è intenzionato ad agire, si presenta presso l’uomo per il quale era
stato scambiato e pretende da lui un tappeto nuovo. Da qui partono una serie di vicende che porteranno a svariati imprevisti. I suoi amici Walter (reduce della guerra nel Vietnam) e Donny (autore di domande sempre fuori luogo) lo accompagnano nella sua impresa come complici.
Donny: "Sono i nazisti?"
Walter: "No Donny, sono dei nichilisti, non c'è da aver paura."
Walter: "No Donny, sono dei nichilisti, non c'è da aver paura."
L'intento dei geniali fratelli Coen sembra essere quello di prendere un film giallo-noir e trasformarlo in una commedia demenziale e
scorretta. A volte si rischia di perdersi in questa storia
contorta, ma la forza del film è un insieme di personaggi stravaganti, uno svolgersi della vicenda molto intrigante, allucinanti sequenze oniriche (il sogno del Drugo…) e scene talvolta surreali.
Il film descrive il Drugo come "l'uomo giusto, al posto giusto, nel momento giusto", cosa che in realtà non è. Infatti è divertente notare quanto il protagonista sia fuori luogo rispetto al contesto. Insomma, che cosa vi aspettate da un barbuto hippy strafumato aiutato da individui "poco raccomandabili"? Di certo non di risolvere un caso intricato di una persona scomparsa... E invece è proprio ciò che accade in questo film.
Un altro evidente contrasto nel film si ha nei due Lebowski omonimi. In effetti, non è un caso se i due personaggi sono omonimi, questo espediente serve a sottolineare come i due Lebowski siano simili e allo stesso tempo opposti. Infatti, il Drugo è un personaggio che, con la sua aria sempre scazzata e fuori dal mondo, diventa il simbolo di quegli americani legati agli ideali dei figli dei fiori e che soprattutto si rifiutano di farsi corrompere da una società falsa e malata (gli anni '90).
Il film descrive il Drugo come "l'uomo giusto, al posto giusto, nel momento giusto", cosa che in realtà non è. Infatti è divertente notare quanto il protagonista sia fuori luogo rispetto al contesto. Insomma, che cosa vi aspettate da un barbuto hippy strafumato aiutato da individui "poco raccomandabili"? Di certo non di risolvere un caso intricato di una persona scomparsa... E invece è proprio ciò che accade in questo film.
Un altro evidente contrasto nel film si ha nei due Lebowski omonimi. In effetti, non è un caso se i due personaggi sono omonimi, questo espediente serve a sottolineare come i due Lebowski siano simili e allo stesso tempo opposti. Infatti, il Drugo è un personaggio che, con la sua aria sempre scazzata e fuori dal mondo, diventa il simbolo di quegli americani legati agli ideali dei figli dei fiori e che soprattutto si rifiutano di farsi corrompere da una società falsa e malata (gli anni '90).
"Smoky, amico mio, stai per entrare in una valle di lacrime!"
Personaggio totalmente opposto è invece il sig. Jeffrey Lebowski: ricco e scontroso uomo d'affari costretto su una sedia a rotelle (a seguito della guerra
in Corea) che, invece di diventare un nulla-facente come Drugo, ha preferito diventare un miliardario. Insomma, i due personaggi hanno entrambi affrontato il periodo della guerra ma ognuno ha preso la sua strada.
Forse con questo film, i fratelli Coen
vogliono dirci che nella vita è meglio prendere le cose come vengono, con ironia e leggerezza, senza farsi troppi problemi. Proprio perché nella vita non sempre le cose vanno a finire come avevamo previsto.
E allora che fare?... Prendila come viene!
Just take it easy, man!
Voto: 9
mercoledì 15 agosto 2012
Il Fermo Immagine Della Settimana
domenica 5 agosto 2012
Il Fermo Immagine Della Settimana
The Ring
Per dire che per 7 giorni, Luro e Gonzo si faranno una bella settimana di riposo; stapperanno della birra fresca (fondamentale per questo caldo e, visto la location, sarà un' Ichnusa) per tutti voi lettori!
Mi raccomando, per tutti coloro che stanno facendo le valige: portatevi sempre dietro un asciugamano e ... niente panico!!!
Per dire che per 7 giorni, Luro e Gonzo si faranno una bella settimana di riposo; stapperanno della birra fresca (fondamentale per questo caldo e, visto la location, sarà un' Ichnusa) per tutti voi lettori!
Mi raccomando, per tutti coloro che stanno facendo le valige: portatevi sempre dietro un asciugamano e ... niente panico!!!
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