lunedì 24 marzo 2014

Il Video Della Settimana

Buongiorno a tutti!

Come avevo scritto su Facebook, il blog è aperto ma come i peggiori Bar di Caracas, si riempie solo per le grandi occasioni (questo è un modo elegante per dire che, essendo sotto esami, il tempo era misero anche per andare al bagno).

Ad ogni modo, anzichè il Fermo Immagine, vi metto un bel video per mostrarvi come ho dovuto affrontare questa sessione.

A breve con le recensioni!


venerdì 7 marzo 2014

Consigli Costruttivi per il Cinema: The Lego Movie




Titolo originale: The Lego Movie
Paese: USA 
Anno: 2013
Regia: Phil Lord, Chris Miller
Cast: Chris Pratt, Will Arnet, Morgan Freeman, Elizabeth Banks, Will Ferrel, Liam Neeson
Genere: Animazione


Ci siamo.

Un film che aspetti da quando sei bambino.

E quando stai andando al cinema sai che sei di fronte a un rischio: "saranno le mie aspettative soddisfatte o buttate giù da un treno in corsa senza troppi complimenti?"

1h e 40min dopo, sei lì che esci dalla sala ballando a ritmo della canzoncina scema della pellicola!

Perchè "The Lego Movie" non è un semplice film con dei personaggi che per anni sono stati dei giochi per ragazzi; è di più.

Vorrei darvi un cenno di trama, ma preferisco spararvi il trailer!!!



Come si può notare fin da subito, la tecnica usata è stato il mix di stop motion e animazione

L'uso dei lego è "globale", nel senso che TUTTO è fatto con mattoncini o pezzi di giochi, come acqua, fuoco ed effetti speciali. Una cosa talmente insolita ma ben riuscita, che mi ha creato un senso di stupore che non mi sarei mai immaginato.

Le gag e le battute sono fantastiche, altro che le solite meeenchiate stile Disney; è sicuramente uno humor particolare (per un film di animazione), mirato soprattutto per coloro che hanno qualche anno più rispetto bambini delle prime file della sala.

E poi c'è anche Batman!

Il grande successo di questa pellicola è stato proprio quello di riuscire ad espandere il suo pubblico, partendo da chi fu il primo a giocare con i Lego (per meglio dire, la "vecchia guardia") a chi sta iniziando adesso a scoprire questo mondo.
Non è forse questo lo spirito dei giochi in scatola Danesi?

Poi c'è il finale.

Il finale è stata forse la parte più significativa dell'intera pellicola; un messaggio forte, chiaro che colpisce la testa e, a mio modo di vedere, il cuore di ha intenzione di ascoltare un piccolo personaggio animato che è stato un amico quando si era marmocchi mentre si costruivano astronavi spaziali o navi dei pirati!

E poi c'era "quel pezzo lì" che non trovavi mai

Riassumendo il tutto: The Lego Movie è un film che piace, sia per il carattere visivo che per i contenuti.

Da non perdere!

Voto: 9

PS: Io l'ho visto in 2D e mi è piaciuto un sacco; non mi sembra di aver visto tante scene che meritassero il 3D, libera scelta a voi!

martedì 4 marzo 2014

Consigli per il Cinema: Snowpiercer



Titolo originale: Snowpiercer 
Paese: Corea del Sud, USA, Francia 
Anno: 2013 
Regia: Bong Joon-ho 
Cast: Chris Evans, Jamie Bell, John Hurt, Tilda Swinton, Octavia Spencer, Song Kang-ho, Go Ah-sung, Ed Harris 
Genere: fantascienza, azione, drammatico


Vi è mai capitato di salire su un treno ad alta velocità e di chiedervi: “ma chi c’è nella carrozza più avanti? Chi è che guida il treno?” ma soprattutto: “Riuscirò a non farmi beccare dal controllore?”. Se la risposta è affermativa, allora questa recensione fa al caso vostro.

Quello che mi sento di consigliare oggi è un bel filmetto di produzione franco-coreana “e chi ne ha più ne metta”. Dovete infatti sapere che il regista Bong Joon-ho è coreano e il film è tratto da una graphic novel francese. Poi è vero, c’è anche qualche attore occidentale, ma di questo ne parleremo più avanti.

In un futuro non troppo lontano (nell’anno 2031), a seguito di un esperimento scientifico andato male, la Terra è decimata da una nuova Era Glaciale. Gli ultimi sopravvissuti vivono stipati su un treno “rompighiaccio”, lo Snowpiercer,  che continua a spostarsi intorno alla Terra e procura la sua energia attraverso un motore perpetuo (non chiedetemi come funziona). 

L’inventore di questa macchina perfetta, il misterioso Wilford, ha anche determinato un sistema sociale su cui regge l’equilibrio della comunità che abita i vagoni del treno. Il gruppo di sopravvissuti viene diviso in classi sociali: in coda stanno i miserabili sfruttati che salirono a bordo gratis, verso la testa del treno vivono invece nei privilegi i passeggeri di prima classe. 

La convivenza nel treno si rivela da subito molto tumultuosa. Infatti, i passeggeri della coda del treno vengono sottoposti a trattamenti disumani da parte di quelli della prima classe. Ma la rivolta definitiva degli oppressi è oramai imminente e il suo leader, Curtis, attende solo il momento giusto per tentare l’ardimentosa presa della testa del convoglio.

Fight the power!!

Una storia futuristica e visionaria in cui il distopico mondo del treno, visivamente straordinario, ci viene svelato passo dopo passo, mano a mano che il gruppo di rivoltosi avanza. L’ambientazione è a tratti cupa e claustrofobia e a tratti suggestiva.

Il film presenta sequenze di azione e di combattimento ben dosate per tutta la durata del film e dirette magistralmente (con un tono a volte epico), alternate a sequenze lente e di calma apparente in cui la violenza scaturisce quando meno te lo aspetti.
 
Ad ogni carrozza si presenta un nuovo imprevisto e una nuova “prova” da superare per poter andare avanti. In alcuni punti, non manca una certa ironia che smorza la tensione, riscontrabile soprattutto nel personaggio di Minsu (tranquilli, non sono le solite scenette costruite a tavolino imposte dalla Disney).

È interessante vedere come viene riproposto questo “microcosmo” all’interno del treno. Ogni carrozza infatti corrisponde ad un nuovo livello sociale, si parte dalle classi più povere e disagiate fino ad arrivare ai più ricchi e, infine, al grande capo in testa al treno. Il regista ci fa compiere questo viaggio e ogni volta ci mostra la pazzia e la crudeltà della classe dominante.

Sì, avete capito bene, quel braccio non farà una bella fine...

In questo aspetto, il film dimostra di essere una chiara allegoria della società in cui viviamo ora, solo che viene proiettata nel futuro, mostrandoci quelle che sono le più terribili conseguenza di questo sistema. Infatti, sono i più poveri che vanno a comporre la maggioranza e sono quelli che fanno andare avanti la baracca, mentre le persone più ricche e agiate che occupano la minoranza “se la godono” sfruttando la manovalanza.

Inoltre, bisogna ricordare che il film risente ovviamente del clima di dittatura e di oppressione che è attualmente presente in Corea del Nord. La visione espressa in questa pellicola quindi è decisamente pessimista, il regista punta a farci comprendere che un sistema sociale come quello utilizzato all’interno del treno può portare solamente all’autodistruzione.

Interessante la scelta di un cast di respiro “internazionale”, il regista infatti ha voluto fondere le caratteristiche multietniche, invece di fare come certi film di fantascienza in cui a risolvere la situazione ci sono sempre i soliti americani. Anche perché, se il mondo intero dovesse andare incontro ad un era glaciale, è plausibile pensare che i sopravvissuti appartengano a più etnie.

Insomma, siamo di fronte ad un film che ha tutte le potenzialità per entrare nella storia del genere distopico come prima avevano fatto pellicole del calibro di “Blade Runner”, “Brazil”, “The Matrix” e “V per Vendetta”.

"Ehm, scusate... è questo il treno per Centrale?"


Voto: 8