giovedì 28 febbraio 2013

Il Fermo Immagine Della Settimana

Essere John Malkovich

SchermoNews

Buona sera a tutti e bentornati a SchermoNews, la Nontestata giornalistica sul mondo del cinema.

Il vostro anchorman di fiducia Luro è pronto a buttar giù qualche news (purtroppo non in tempo reale, sennò non ci sarebbe gusto, vero?) nel mentre che aspetto l'idea (anch'essa in ritardo clamoroso del vostro fermo immagine...) Speravo nel colpo di genio del mio aiutante, ma evidentemente una recensione era già troppo, vero Gonzo?


Ad ogni modo, diamo via libera alle notizie!


Premi Oscar 2013


Quella che vinse anche Eminem

Si lo so, avevo proposto di fare una diretta live sulle assegnazione dalla pagina di facebook, ma poi non si è concluso nulla; beh, mi spiace ma quei giorni ero parecchio malato e quella sera anzichè seguire lo spettacolo, vi posso dire che ero in un luogo tutt'altro che piacevole (immaginatevi me a sboccare sulla tazza del cesso: "and the winner bllelaaaaaaaa iss bleaaaaa ecc..").

Quindi, per chi si fosse perso qualcosa, vi metto i titoli pesanti.


Al primo posto MIGLIOR FILMArgo di Ben Affleck quasi a sorpresa, dopo aver sorpassato il più caldeggiato Lincoln

Al secondo posto invece come MIGLIOR REGIAVita di Pi di Ang Lee

Medaglia di bronzo per MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTADaniel Day-Lewis in Lincoln

Che dire: complimenti a Ben Affleck per aver vinto ben 3 Oscar ( film, sceneggiatura non originale e montaggio)!
Ottimo lavoro anche per Ang Lee ne "Vita di Pi" ottenendo addirittura 4 premi Oscar (Regia, fotografia, effetti speciali e colonna sonora).
A sorpresa, il vecchio Spielberg ha vinto appena 2 Oscar sulle 12 nomination; d'altro canto, se ti metti a produrre film come Super 8 poi ne paghi le conseguenze nel futuro! Cattivo, Steve, cattivo!


The Amazing Spider Man 2, ovvero, come farmi incazzare molto velocemente

A voi lettori che avete una vita sociale, ho una domanda da fare: avete presente nella vostra compagnia il classico personaggio che è particolarmente divertente quando si incazza e di conseguenza voi diabolici fate di tutto per farlo indispettire con scherzi e quant'altro per il fine di farvi una risatona nel vederlo impazzire?

Io sono a quanto pare uno di quelli; che Marc Webb ci aveva provato con me, quando ha diretto quel vomito (tanto per rimanere in tema dei miei segreti gastro intestinali) di film chiamato Amazing Spider Man per "essere più fedele al fumetto".

E poi Gwen Stacy scopre la vera identità di Parker a metà pellica.


Va beh, devo metterci una pietra sopra: il film ha fatto incassi e consensi (e questo fatto mi fa riflettere e inizia a darmi spiegazioni ben precise su come mai ci siano stati quei risultati alle elezioni) al punto da avviare la produzione del secondo capitolo. E lì il vomito inizia a farsi sentire.

Vedo almeno una nota positiva: il costume.
Sam Raimi c'era andato vicino, ma quel costume non era la riproduzione esatta; e neanche il filone di Webb (Dio ti maledica)   era stato fedele. Ma finalmente, al quinto tentativo, forse ci siamo!

Chi va piano, va sano e va lontanto, dicono.

Per cui, invaso dall'ottimismo, guardo il cast e vedo chi sarà l'attrice che impersonificherà Mary Jane.


Ed ecco a voi la bomba rossa chedovrebbe far impazzibleaaaaa

"Ammettilo Lurotto... hai fatto centro nel water con il vomito!" [cit.]

Ma perchè queste cose succedono nel mondo? E' un complotto? 



...Quanto mi fai incazzare

Giuro, stavolta non vado al cinema, non mi freghi mica ancora Webb, sappilo! Piuttosto mando il Gonzo a guardare e lo obbligo a farmi una diretta in tempo reale! A te non do più fiducia, sia chiaro!

Ad ogni modo, miei signori, per oggi è tutto! Buona serata e alla prossima puntata di SchermoNews, la vostra testata giornalistica preferita!

venerdì 22 febbraio 2013

The Blues Brothers


Titolo originale: The Blues Brothers
Paese: USA
Anno: 1980
Regia: John Landis
Cast: John Belushi, Dan Aykroyd
Genere: commedia, musical


Mi trovo in un momento un pò di stallo.

Sarà che Elio e le Storie Tese non sono arrivati primi a Sanremo, sarà per l’asteroide in Russia, le dimissioni del Papa, lo scandalo riguardante Pistorius, delusioni amorose e calcistiche, i vicini che urlano alle 2:00 di notte perché “sono tanto simpatici!”, ma boh, niente!

L’ispirazione non arriva, che ci volete fare? E non è che non ne veda di film (anche di nuovi), è che “quel qualcosa” che mi fa venir voglia di recensire ora non c’è. Allora mi sono detto: prova a pensare a quei film che ti hanno segnato, quelli che ti ricordano un certo periodo della tua vita…

E alla fine, la risposta è arrivata! Come un’illuminazione divina! Un raggio luminoso che squarcia il cielo e ti colpisce, attraversando la maestosa vetrata della chiesa battista di Triple Rock.

È giunto il momento di recensire un grande classico del cinema e della mia infanzia: The Blues Brothers!

"HO VISTO LA LUCE!!!"

Dovete sapere infatti che da piccolo ho “divorato” la cassetta vhs di questa magnifica opera, arrivando persino ad imparare a memoria ogni scena del film, oltre a dovermi sottoporre ad una lavanda gastrica.

Ma andiamo con ordine, mi prendo un momento per esporre la trama, per tutti gli IGNORANTI che non conoscono questo film.

Il film inizia con Jake “Joliet” Blues che esce di galera dopo essere stato arrestato a seguito di una rapina; ad aspettarlo fuori dal carcere c’è suo fratello Elwood. I due fratelli vengono a sapere che l’orfanotrofio di Chicago, dove sono cresciuti, chiuderà i battenti se non pagherà entro pochi giorni 5.000 dollari di tasse sulla proprietà dell’edificio. Dopo che Jake riceve “un’illuminazione divina” i due decidono di partire in “missione per conto di Dio”, ovvero rimettere insieme la “banda” (la solita traduzione italiana) e organizzare un concerto in modo da racimolare i soldi necessari per salvare l’orfanotrofio.

Questo è uno di quei film che può piacere o no, il musical infatti ha sempre diviso il pubblico, inoltre è anche una questione di gusti musicali (non a tutti piace il Blues), ma non si può ammettere oggettivamente che questo film non sia uno dei capisaldi della commedia americana (nonostante sia totalmente anti-americano).

Un film che propone due dei personaggi più famosi e indelebili nella storia del cinema: i fratelli Blues; si potrebbero presentare così:

Una giacca di un abito nero, un paio di pantaloni di un abito nero, un cappello nero, un paio di occhiali neri, 23 dollari e 12 cents” (cit.)

Basta questo per farli diventare delle vere e proprie icone. Perché in fondo è di questo che si tratta, due personaggi che potrebbero essere venuti fuori da un fumetto, che continuano a perseguire il loro obiettivo contro il “mondo intero” che tenta di fermarli in ogni modo, sempre contraddistinti da quell’aria calma, spensierata e “menefreghista”.

Elwood: "E' partito un pistone"
Jake: "Poi torna?"
Elwood: "No"

La pellicola è piena di scene che sono entrate nell’immaginario collettivo, chi non ricorda la scena dell’ “illuminazione divina” di Jack Blues con uno strepitoso James Brown? La sfuriata della “pinguina”? I nazisti dell’Illinois? Non si finisce mai di ridere di fronte a queste trovate incredibili, spassose e surreali.

Tutto merito della sceneggiatura (scritta da John Landis e Dan Aykroyd) e della carica comico – demenziale di John Belushi (semplicemente immenso) che ruba la scena a tutti come era già successo in un altro grande film, Animal House (sempre di Landis).

Un altro grande pregio del film sono ovviamente le scene musicali, la scelta delle canzoni, le coreografie, è tutto molto bello (come direbbe Pizzul)! Per queste caratteristiche, il film può essere considerato un omaggio alla musica Blues e Soul (basta guardare a certi mostri sacri presenti nella pellicola…).

Personalmente non sono un grande fan dei musical, principalmente perché mi annoiano (e poi per me è difficile trovare un musical che abbia delle belle canzoni). Inoltre, spesso le scene di canto sembrano “interrompere” il film, in questo caso invece non è così. Non sembra neanche di guardare un musical, perché le canzoni si inseriscono alla perfezione all’interno della narrazione e quindi non sembrano forzate.

Il film non è grande solo per la musica e la comicità, ma anche per la precisione con cui è stato girato, basta pensare a tutta la scena finale dell’inseguimento in macchina, o alla fuga in banca con l’intero esercito che tenta di catturare i fratelli Blues, tutte scene realizzate con grande maestria e che inoltre mettono ironicamente in luce tutta la stupidità delle “autorità” americane.

Il film conquistò il Guinnes dei primati per la scena con il maggior numero di incidenti d'auto (grazie Wikipedia!).

Si può affermare che, in tutto il flim, Landis esalta la figura del reietto, dell’emarginato sociale, dell’umile (facendolo diventare un eroe), mentre abbassa gli esponenti della “perfetta” società americana, i quali si rivelano per quello che sono: dei perfetti idioti (in questa fetta di popolazione sono compresi anche i nazisti, gli americani del sud ecc…). Un discorso che Landis porta avanti anche in film come Animal House, fino ad arrivare ad Una Poltrona Per Due, un messaggio che viene sempre veicolato da una comicità demenziale senza freni.

Un film da vedere e rivedere, per chi ha voglia di tirarsi su di morale, per il grande John Belushi all’apice della sua (purtroppo) breve carriera, per la perfetta alchimia tra i due protagonisti, per ammirare un grande esempio di perfetta fusione tra il musical e la commedia demenziale, per la musica straordinaria… I motivi sarebbero davvero tanti e poi non vorrei ripetermi!

Spero solo che tutti voi possiate godervi questa recensione e "ricordatevi gente, che chiunque siate e qualunque lavoro facciate per tirare avanti e sopravvivere, c’è sempre qualcosa che ci rende tutti simili: voi, me, loro, tutti quanti, tutti quanti!".



Voto: 10

N.B.: la Blues Brothers Band è nata grazie ai due comici Dan Aykroyd e John Belushi come parte di uno sketch musicale del noto programma Saturday Night Live (un po’ come il nostro Zelig tanto per dare l’idea…). Oltre ad apparire in televisione, la band ha pubblicato numerosi album e ha tenuto concerti in tutto il mondo e continua ancora oggi ad esibirsi. Spesso si uniscono alla band Jim Belushi (fratello di John) e John Goodman, co-protagonista in Blues Brothers – il mito continua (grazie ancora, Wikipedia).

martedì 19 febbraio 2013

Il Fermo Immagine Della Settimana

Per voi un fermo immagine che a confronto 1000 anni non sono niente

Breaking Dawn

In confronto a questo nemmeno i diamanti sono per sempre.

domenica 17 febbraio 2013

Fratello, dove sei?



Titolo originale: O Brother, Where Art Thou?
Paese: USA
Anno: 2000
Regia: Joel Coen
Cast: George Clooney, John Turturrio, Tim Nelson, John Goodman, 
Genere: Commedia, avventura, nero di seppia


Buona domenica a tutti i miei lettori!

Meno male che non sono obbligato a mostrarmi a voi; dire che sono in condizioni pietose (ansia esami e influenza sono un cocktail micidiale peggio del laudano con l'assenzio) è sicuramente riduttivo.

Ma come ben sapete, se uno è obbligato a stare a letto, tanto vale che si guardi un film per ingannare l'attesa (studiare ovviamente non se ne parla, che non riesco a concentrarmi).

Quindi mi sono ricordato che io mi ero sempre arrabbiato con me stesso per non aver mai visto il DVD regalato da me quando vidi l'offertona al Mediaùord del film "Fratello Dove Sei"; per cui ho cercato di riallacciare i rapporti dicendomi: "Dai Luro, adesso lo guardo, prometto! Vedi che lo sto già mettendo su? Vuoi i pop corn? Ah già che non ti piacciono"

In fondo, cosa vuoi che siano 13 anni e qualche kg in meno di George Clooney?

Questa storia è ambientata nello Stato del Mississippi negli anni '30: un trio di galeotti(Clooney, Turturrio, Nelson) scappa dai lavori forzati e sotto la guida di Mr Nespresso, cerca di raggiungere un grande tesoro frutto di una rapina a un camion porta valori. L'impresa sarà, ovviamente, piena di ostacoli che dovranno essere sormontati dal "grande" intelletto del leader Ulysses McGill.
Infatti il trio incontrerà alcuni personaggi a loro avversi (come delle donne che, grazie al loro canto, tentano di ipnotizzarli, o di un uomo con un occhio bendato che li truffa) o validi alleati (come un cieco che predice loro il futuro) che, in ogni strampalata situazione, cercheranno di boicottare/semplificare il loro cammino.

Insomma gente, non vi dice nulla questa trama?

Vi posto le prime parole che appaiono sullo schermo a inizio film

Musa, quell'uom di multiforme ingegno
Dimmi, che molto errò, poich'ebbe a terra
Gittate d'Ilïòn le sacre torri;
Che città vide molte, e delle genti
L'indol conobbe; che sovr'esso il mare
Molti dentro del cor sofferse affanni,
Mentre a guardar la cara vita intende,
E i suoi compagni a ricondur: ma indarno


Esatto! Questo film è liberamente ispirato all'Odissea, un best seller che consiglio di tenervi in casa.

"Chissà cosa sarebbe successo se lo scrittore avesse preso parte nello staff di produzione"

L'asso vincente del regista è quello di saper mischiare una trama classica (quella del viaggio) come quella dell'Odissea con dei personaggi che sono esattamente uguali e contrari alla storia originale (Ulysses è un personaggio carismatico, ma si crede un genio stratega quando alla fine è un idiota).
Il tutto mixato con la solita comicità Coeniana che impasta senza sbavature.

Ottimo lavoro della fotografia e degli effetti visivi; infatti, oltre che a scegliere paesaggi stupendi alla Tom Sawer, di fondamentale importanza è stato l'utilizzo di un sistema di correzione del colore per dare alle immagini del film un aspetto di color seppia, per ovviamente dare l'idea "del vecchio", del passato polveroso nei campi del Mississippi.

Insomma, film consigliato, ormai anche se vecchio e probabilmente già visto. Ma perchè non farsi nuovamente due risate in compagnia?

Voto: 7+

lunedì 11 febbraio 2013

Il Fermo Immagine (enigmistico) Della Settimana

Giusto per cambiare dalla solita routine, vi propongo un fermo immagine...enigmistico! Mi sapete dire il titolo del Film? Rispondete qui Sotto o nel post - tema della nostra pagina su facebook




Buon gioco

lunedì 4 febbraio 2013

A Scanner Darkly - Un oscuro scrutare


Titolo originale: A Scanner Darkly
Paese: USA
Anno: 2006
Regia: Richard Linklater
Cast: Keanu Reeves, Robert Downey Jr., Woody Harrelson, Winona Ryder
Genere: fantascienza, drammatico


Un uomo si sveglia nel cuore della notte perché è tormentato da dei fastidiosi insetti sparsi su tutto il corpo. È l’inizio di un film horror/splatter con protagonisti degli insetti carnivori? No, tranquilli, si tratta di “A scanner darkly”.

Se volevate un horror/splatter a base di insetti, vi consiglio La Mosca

Il film è tratto dal romanzo “un oscuro scrutare” di Philip K. Dick.

In un futuro non troppo lontano, una potente droga chiamata sostanza M (sostanza morte) si diffonde rapidamente nella popolazione. Bob Arctor è un agente infiltrato della narcotici, egli vive in California in una casa con altri due tossicodipendenti per indagare sui traffici illegali della sostanza M. Bob conduce quindi una doppia vita ma la situazione si complica quando la pericolosa sostanza lo porta ad una vera e propria dipendenza.

Prima di andare avanti, devo dirvi che questo film è girato in “rotoscope”, ora posso continuare…

Ok, calmatevi, sto scherzando, ora vi spiego cos'è il “rotoscope”.

Il film è stato girato normalmente con gli attori in carne e ossa per poi essere ritoccato con l’animazione grafica digitale. In questo modo, l’intero cast viene successivamente trasformato in disegno animato e il film risulta una via di mezzo tra un film con attori umani e un cartone animato.

sicuramente con questa immagine vi sarà tutto più chiaro.

La scelta di questa particolare tecnica non è da intendere come un esercizio di stile fine a se stesso. Questo procedimento infatti, è funzionale nel ricostruire le allucinazioni dei personaggi causate dalla droga e aiuta a descrivere lo stato confusionale in cui si trova Bob.

Inoltre, grazie a questo espediente, si riesce a rendere al meglio la "tuta dis-individuante" del protagonista, si tratta di un particolare indumento indossato da Bob che gli permette di confondere i lineamenti e l'aspetto; questo per evitare che qualche talpa all'interno della polizia possa rivelare la sua vera identità alle organizzazioni di narcotrafficanti.

Quello che si nota subito nel film sono i dialoghi, caratteristica principale di questa pellicola. Si potrebbe pensare dalla trama che un film del genere sia ricco di azione o inseguimenti, come s'addice ad un film giallo/noir. In realtà, il film è strutturato in una serie di scene in cui a far da padrone sono i dialoghi dei protagonisti, a volte trattano argomenti profondi, altre volte invece sono totalmente privi di senso, “allucinati” e dominati dalla paranoia dei personaggi; inoltre servono per descrivere il loro stato quando sono sotto l’effetto delle droghe.

I siparietti che si creano tra i vari personaggi “schizzati” sono esilaranti (e allo stesso tempo sconcertanti) e sembrano fare da intermezzo a quelle scene dove invece si mostrano le indagini di Bob Arctor e il suo passato; inoltre viene esposto quanto sia disumana la società.

Infatti, oltre a mettere a nudo quali siano gli effetti devastanti della droga, viene descritta una società in cui ognuno viene spiato e controllato, in cui non ci si può fidare di nessuno, dove quelli che dovrebbero essere “i buoni” in realtà poi non lo sono.

Per questo motivo, alcuni potrebbero pensare che il film sia troppo “statico” e difficile da seguire. In effetti, non è proprio un film da prendere alla leggera. Infatti, se qualcuno pensa di vedere una storia fantascientifica dove tutti si danno delle sonore mazzate allora ha sbagliato film.  

non fatevi ingannare dall'attore protagonista!

In realtà, più il film prosegue nel suo svolgimento e più si creano tutta una serie di imprevisti e di colpi di scena che ribaltano la situazione, fino al punto che non vedi l’ora di capirci qualcosa. È come una sorta di “crescendo” che culmina nello sconvolgente e rivelatore finale.

Non mancano i difetti, a mio parere si poteva dare più spazio al passato del protagonista: la sua famiglia, la scelta di abbandonare tutto … In questo modo, si poteva entrare più a fondo in quelle che sono le “radici” del suo dramma personale. Infatti, gli eventi che appartengono al passato tormentato di Bob hanno una grossa rilevanza sulla sua parabola discendente.

Il film quindi, riesce a non annoiare anche se richiede una certa concentrazione da parte dello spettatore nel riuscire a mettere insieme tutti i pezzi, almeno così è stato per me; magari sono io ad essere più rincoglionito degli altri (cosa da non escludere).

Direi quindi che si tratta di un film molto interessante ed originale, per il modo in cui è stato realizzato, per la trama e per i contenuti trattati; sicuramente da vedere. Insomma, un film innovativo e "sperimentale", due caratteristiche che raramente si vedono nel cinema di questi anni.


Voto: 7 ½