Titolo originale: Robin Hood: Prince of Thieves
Paese: USA/Gran Bretagna
Anno: 1991
Regia: Kevin Reynolds
Cast: Kevin Costner, Morgan Freeman, Christian Slater, Alan Rickman, Mary E.Mastrantonio, Michael McShane
Genere: avventura
Dopo la squisita recensione del caro Ste, ammetto di essermi rilassato troppo e il mio caro collaboratore mi ha pure bacchettato.
Pensate, il proprietario del blog che si fa richiamare dal suo collaboratore. Pazzesco!
Ovviamente l'ho licenziato.
Scherzi a parte, in effetti la pausa è stata parecchio lunga e vorrei rompere il silenzio con questo film del 1991, perchè è giusto che le novità vengano sempre sponsorizzate.
Poi, finita la recensione, vi parlerò di questa nuova invenzione che va tanto di moda, ovvero i televisori al tubo catodico, dicono che siano una bomba!
Scherzi a parte II, perchè questo film? Beh, il mio cervello bacato, davanti a un lavoro nuovo (o, per meglio dire, davanti allo scrivere recensioni nuove), inizia a impuntarsi talmente tanto che vado a litigarci contro. Qui vi trascrivo la nostra ultima discussione.
Luro:"Hey cervello, ora che ho un po' di tempo libero, che ne dici di finire le bozze degli ultimi 4 film che ho sul pc da luglio e sfornare qualche bella recensione fresca?"
Cervello: "Nah"
Luro:"Eddai, mica ti sto chiedendo di ridare Analisi; alla fine qualcosa di carino lo riusciamo sempre a fare..."
Cervello: "No, quei film lì mi han fatto cagare. Hanno rovinato Ghostbuster, hanno provato a rifare Lo Squalo, hanno fatto il sequel di un sequel di merda e tu mi parli di sfornare recensioni fresche? E non osare citare di nuovo quell'esame che ci viene un ictus"
Luro:"Quanto sei melodrammatico! Su, mettiti al lavoro, senza di te io non posso fare nulla! Sennò rischio di scrivere una recensione orribile".
Cervello:"Te lo scordi; adesso ti manderò un segnale elettrochimico che ti farà venir voglia di conoscere il ciclo di vita dei lamantini africani"
Luro:"Bastardo! ...... Ok senti, se facessi una recensione di uno dei film della mia infanzia che ti ha scolpito l'amore per i giochi di ruolo e per la fantasia, mi aiuteresti?"
Cervello:" Beh...potrei accettarlo! Scusami se sono stato uno stronzo, ti voglio bene..."
Luro:"Anche io te ne vogl... oh guarda un lamantino!"
Non è adorabile? |
Quindi, vorrei tentare di scrivere una doppia recensione. Quella di Luro piccolo e quella di Luro vecchio. Chissà cosa verrà fuori!
XII secolo: Robin di Locksley, crociato partito per liberare Gerusalemme sotto i vessilli di Riccardo cuor di Leone, riesce a tornare in Inghilterra per riabbracciare l'amato padre dopo una lunga prigionia; egli è accompagnato da un moro di nome Azeem, il quale ha giurato fedeltà all'inglese in quanto quest'ultimo lo ha liberato e dunque salvato da morte certa.
Quando però i due tornano al castello di Robin, scoprono un'amara verità: l'intera struttura è stata data alle fiamme, il cadavere di Lord Locksley è appeso a una trave e il fedele servitore di famiglia Duncan è stato accecato per opera dello sceriffo di Nottingham, malvagio signore che, sfruttando la debolezza del Re per via delle crociate, cerca di conquistare il maggior numero di terre per rovesciare la corona e diventare ricco e potente.
Spinto dalla sete di giustizia e vendetta, Robin inizierà una nuova vita, diventando quella figura leggendaria di nome Robin Hood!
Ora, nei miei ricordi vedevo il giovane Kevin Costner come il fuorilegge badassico all'inverosimile, "geniale e spavaldo" che, insieme al tranquillo e più saggio Azeem (Morgan Freeman) formavano una coppia di protagonisti perfetta! Invece il grandissimo attore che, haimè fu, Alan Rickman e la fattucchiera Mortianna rappresentavano magistralmente l'incarnazione del Male (la tizia mi spaventava particolarmente a morte).
Non avete inoltre idea quanto mi piacquero tutte le scene della foresta di Sherwood: questo elemento bucolico, che rappresenta il collante fra Robin Hood e la sua masnada di fuorilegge, è stato presentato in maniera egregia grazie all'immenso lavoro di Douglas Milsome, colui che lavorò per altri capolavori come Full Metal Jacket e Shining.
Non dimentichiamoci inoltre che il castello dei "cattivi" è lo stesso usato nella famosa saga di Harry Potter.
I toni del film li trovavo parecchio cupi con molte scene violente, come la prigione di Gerusalemme o la battaglia nella foresta, corroborati con momenti più leggeri e divertenti, fra i quali non posso dimenticare l'incontro dei banditi con Frate Tuck.
Insomma, all'epoca questo era un film che ho letteralmente disintegrato nel videoregistratore.
E adesso, una volta rivisto con occhio più critico?
Non posso negare che l'impatto sia stato forte e contrastante: nel mondo del cinema, 25 anni sono praticamente un'era geologica e il loro peso si sente tutto; ho notato una forte alternanza di spessore nei dialoghi, in cui c'erano momenti di alta tensione e altre frasi che quasi non c'entravano nulla nell'intera storia, e questo mi ha un po' deluso.
Rickman all'epoca mi sembrava, come detto, un cattivo completamente rivolto verso il Male, un mostro sacro (o per meglio dire profano) e irraggiungibile. Eppure adesso vedendolo recitare, mi sembra di notare una goffaggine estrema nei suoi modi, come a voler quasi essere oggetto di scherno, senza ovviamente perdere lo spessore dell'attore; posso capire che probabilmente potrebbe essere un messaggio del tipo "il male può essere combattuto soprattutto con il sorriso" o qualche roba hippy, il che, per carità, ci può anche stare. Diciamo che sono rimasto deluso non tanto per la prova in sè ma per non avere conciliato un mio ricordo con la realtà dei fatti.
Inoltre, purtroppo, per la versione moderna in blue ray hanno voluto aggiungere scene inedite mai doppiate fino ad ora, quindi per evitare cambiamenti repentini di voci, è stato deciso di ridoppiare completamente l'intera pellicola. E vi giuro che il 90% dello spessore delle frasi è volato via come le bestemmie che tiro quando guardo l'Inter ultimamente, perchè sono stati scelti i doppiatori attuali che prestano voce agli stessi attori; peccato però che ora quest'ultimi abbiano 50 anni e nel film almeno la metà e ovviamente sta cosa mi ha dato un fastidio inimmaginabile.
Fate che ho dovuto rispolverare il videoregistratore (giuro) e recuperare la videocassetta per gustarmi il doppiaggio originale e per fortuna le cose sono migliorate molto!
Rivedere le scene di quella meravigliosa foresta o quelle dei combattimenti ricchi di azione e anche con un pizzico di ironia mi han fatto ricordare che a volte non serve solo usare una fredda metodologia di analisi per recensire un film, ma lasciarsi trasportare dalle proprie sensazioni, cosa che ultimamente non sono riuscito più a fare.
A volte, dopo tutto, il miglior modo per imparare le cose, è guardarle con gli occhi di un bambino.
Voto: 8
Si ricomincia a recensire!!!
Spinto dalla sete di giustizia e vendetta, Robin inizierà una nuova vita, diventando quella figura leggendaria di nome Robin Hood!
Ora, nei miei ricordi vedevo il giovane Kevin Costner come il fuorilegge badassico all'inverosimile, "geniale e spavaldo" che, insieme al tranquillo e più saggio Azeem (Morgan Freeman) formavano una coppia di protagonisti perfetta! Invece il grandissimo attore che, haimè fu, Alan Rickman e la fattucchiera Mortianna rappresentavano magistralmente l'incarnazione del Male (la tizia mi spaventava particolarmente a morte).
Ed ecco la fonte di tutte mie turbe psichiche infantili!!! |
Non avete inoltre idea quanto mi piacquero tutte le scene della foresta di Sherwood: questo elemento bucolico, che rappresenta il collante fra Robin Hood e la sua masnada di fuorilegge, è stato presentato in maniera egregia grazie all'immenso lavoro di Douglas Milsome, colui che lavorò per altri capolavori come Full Metal Jacket e Shining.
Aysgarth Falls, Scozia! |
Non dimentichiamoci inoltre che il castello dei "cattivi" è lo stesso usato nella famosa saga di Harry Potter.
I toni del film li trovavo parecchio cupi con molte scene violente, come la prigione di Gerusalemme o la battaglia nella foresta, corroborati con momenti più leggeri e divertenti, fra i quali non posso dimenticare l'incontro dei banditi con Frate Tuck.
Insomma, all'epoca questo era un film che ho letteralmente disintegrato nel videoregistratore.
E adesso, una volta rivisto con occhio più critico?
Non posso negare che l'impatto sia stato forte e contrastante: nel mondo del cinema, 25 anni sono praticamente un'era geologica e il loro peso si sente tutto; ho notato una forte alternanza di spessore nei dialoghi, in cui c'erano momenti di alta tensione e altre frasi che quasi non c'entravano nulla nell'intera storia, e questo mi ha un po' deluso.
Rickman all'epoca mi sembrava, come detto, un cattivo completamente rivolto verso il Male, un mostro sacro (o per meglio dire profano) e irraggiungibile. Eppure adesso vedendolo recitare, mi sembra di notare una goffaggine estrema nei suoi modi, come a voler quasi essere oggetto di scherno, senza ovviamente perdere lo spessore dell'attore; posso capire che probabilmente potrebbe essere un messaggio del tipo "il male può essere combattuto soprattutto con il sorriso" o qualche roba hippy, il che, per carità, ci può anche stare. Diciamo che sono rimasto deluso non tanto per la prova in sè ma per non avere conciliato un mio ricordo con la realtà dei fatti.
Inoltre, purtroppo, per la versione moderna in blue ray hanno voluto aggiungere scene inedite mai doppiate fino ad ora, quindi per evitare cambiamenti repentini di voci, è stato deciso di ridoppiare completamente l'intera pellicola. E vi giuro che il 90% dello spessore delle frasi è volato via come le bestemmie che tiro quando guardo l'Inter ultimamente, perchè sono stati scelti i doppiatori attuali che prestano voce agli stessi attori; peccato però che ora quest'ultimi abbiano 50 anni e nel film almeno la metà e ovviamente sta cosa mi ha dato un fastidio inimmaginabile.
Fate che ho dovuto rispolverare il videoregistratore (giuro) e recuperare la videocassetta per gustarmi il doppiaggio originale e per fortuna le cose sono migliorate molto!
Rivedere le scene di quella meravigliosa foresta o quelle dei combattimenti ricchi di azione e anche con un pizzico di ironia mi han fatto ricordare che a volte non serve solo usare una fredda metodologia di analisi per recensire un film, ma lasciarsi trasportare dalle proprie sensazioni, cosa che ultimamente non sono riuscito più a fare.
Mitica la scena del binocolo! |
A volte, dopo tutto, il miglior modo per imparare le cose, è guardarle con gli occhi di un bambino.
Voto: 8
Si ricomincia a recensire!!!