Titolo originale: Mr Brooks
Paese: USA
Anno: 2007
Regia: Bruce A.Evans
Cast: Kevin Costner, Dane Cook, William Hurt, Demi Moore
Genere: Thriller, poliziescoBuongiorno a tutti miei cari lettori!
Come state? Avete passato delle buone vacanze?
Siete ufficialmente tornati alla vostra routine quotidiana consistente magari in un lavoro sottopagato con un capo scassapalle mentre Salvini e Di Maio ci danno lezioni di vita?
Dura eh? Non vi da fastidio tutto questo? Avreste voglia di uccidere qualcuno? Come dite? A volte nonostante siate da soli in casa intraprendete discorsi con un essere umano che solo voi vedete e che vi spinge a commettere omicidi? In tal caso penso sia opportuno chiamare qualche specialista a riguardo, dato che io purtroppo sono solo un blogger neanche tanto costante nella scrittura.
Però se vi ho incuriosito avete il via libera per andare a guardare il film che tratterò oggi, ovvero Mr Brooks di Bruce Evans, pellicola noir/thriller del 2007 (e poi leggere questa recensione ovviamente).
Se invece siete solo affamati di nuova conoscenza continuate pure a leggere la recensione!
Se invece non si siete mai posti una domanda nè siete stati mossi da ben che minima curiosità vi chiedo scusa se ho tirato in ballo i vostri beniamini politici e ritengo che sia doveroso linkare questa pagina.
Dunque, visto che in estate la gente viaggia e i cinema chiudono, è piuttosto difficile commentare qualche film nuovo, anche se mi aspetto qualche bella pellicola in questi mesi, ora che sto per fare l'abbonamento al cinema spero di avere più materiale a disposizione!
Allora si va alla ricerca di qualcosa di meno recente e io mi sono imbattuto in questa pellicola decisamente non famosa e al tempo stesso semi stroncata dalla critica, anche se ormai mi sto rendendo sempre più conto di quanto essa non sia più una "fonte attendibile" (ma di questo ne parlerò in futuro).
Partiamo quindi con la trama!
Earl Brooks (Kevin Costner) è un ricco e rispettabile uomo d'affari, padre di famiglia premuroso e obiettivamente un uomo affascinante.
Però, ecco, lui uccide la gente. Questo è un bisogno fisico che egli sente, come se fosse una vera e propria droga. Non è cattivo di per sè, ma proprio non riesce a farne a meno.
E questa necessità la idealizza in Marshall (William Hurt), suo alter ego che sussurra e convince Earl a commettere quelle cose. Egli diventa un maniaco dell'ordine e della cura dei dettagli, studia quella che è la sua preda e agisce in maniera fredda, cinica e senza alcuna pietà.
Il risultato è una scarica di adrenalina e di piacere fisico che, una volta terminati, portano a vere e proprie crisi di astinenza che il nostro uomo faticosamente prova a controllare.
Infatti il protagonista cerca di limitare al massimo i suoi crimini cercando di tenere a bada Marshall andando in terapia dagli alcolisti anonimi ma quando commette quello che dovrebbe essere il suo ultimo omicidio ecco che succede qualcosa di inaspettato...
Secondo il mio punto di vista, il regista è stato bravo a creare una grande empatia per l'anti - eroe della storia: Brooks riesce sempre a essere freddo, cinico ed estremamente calcolatore eppure mi è risultato difficile non tifare per lui viste le sue prese di coscienza e i suoi dilemmi interiori . D'altra parte c'è da evidenziare un'ottima prova recitativa di Kevin Costner, mai al di fuori dai panni del suo ruolo.
Nota di merito anche per Hurt, capace di essere forse il miglior amico di Brooks, colui che "lo capisce più di chiunque altro" e che, con poche espressioni e scene, riesce a interpretare un ruolo fondamentale con estrema naturalezza.
Invece dalla parte della giustizia, colei che dà la caccia a Brooks è Tracy Atwood, interpretata da Demi Moore, una nervosa e ossessionata detective alle prese con i problemi personali ma che farebbe di tutto pur di acciuffare quello strano assassino seriale.
Le ambientazioni sono da classico film noir e i personaggi sono tutto sommato ben caratterizzati; un merito anche alla fotografia che è riuscita a catturare prospettive interessanti, in modo da dare allo spettatore un senso di tensione costante per tante scene (purtroppo per motivi di copyright non riesco a postare un fermo immagine decente, vedrete che ci sono tanti richiami ai grandi classici del cinema noir - pedinamenti, notti buie e piovose, incastri di trama...-)
Insomma, un film che probabilmente non ha portato quasi nulla di nuovo al genere però secondo me fra un cast molto interessante e una bella trama ritengo che questo sia un film che meriti la visione. (per chi ha Sky lo può trovare on demand e no, non mi pagano per la pubblicità).
Voto: 7½
Però, ecco, lui uccide la gente. Questo è un bisogno fisico che egli sente, come se fosse una vera e propria droga. Non è cattivo di per sè, ma proprio non riesce a farne a meno.
E questa necessità la idealizza in Marshall (William Hurt), suo alter ego che sussurra e convince Earl a commettere quelle cose. Egli diventa un maniaco dell'ordine e della cura dei dettagli, studia quella che è la sua preda e agisce in maniera fredda, cinica e senza alcuna pietà.
Il risultato è una scarica di adrenalina e di piacere fisico che, una volta terminati, portano a vere e proprie crisi di astinenza che il nostro uomo faticosamente prova a controllare.
Infatti il protagonista cerca di limitare al massimo i suoi crimini cercando di tenere a bada Marshall andando in terapia dagli alcolisti anonimi ma quando commette quello che dovrebbe essere il suo ultimo omicidio ecco che succede qualcosa di inaspettato...
Inquietante al punto giusto |
Secondo il mio punto di vista, il regista è stato bravo a creare una grande empatia per l'anti - eroe della storia: Brooks riesce sempre a essere freddo, cinico ed estremamente calcolatore eppure mi è risultato difficile non tifare per lui viste le sue prese di coscienza e i suoi dilemmi interiori . D'altra parte c'è da evidenziare un'ottima prova recitativa di Kevin Costner, mai al di fuori dai panni del suo ruolo.
Nota di merito anche per Hurt, capace di essere forse il miglior amico di Brooks, colui che "lo capisce più di chiunque altro" e che, con poche espressioni e scene, riesce a interpretare un ruolo fondamentale con estrema naturalezza.
Ecco, ma se Brooks guarda nello specchietto vede la strada o Marshall? Dilemmone! |
Invece dalla parte della giustizia, colei che dà la caccia a Brooks è Tracy Atwood, interpretata da Demi Moore, una nervosa e ossessionata detective alle prese con i problemi personali ma che farebbe di tutto pur di acciuffare quello strano assassino seriale.
Le ambientazioni sono da classico film noir e i personaggi sono tutto sommato ben caratterizzati; un merito anche alla fotografia che è riuscita a catturare prospettive interessanti, in modo da dare allo spettatore un senso di tensione costante per tante scene (purtroppo per motivi di copyright non riesco a postare un fermo immagine decente, vedrete che ci sono tanti richiami ai grandi classici del cinema noir - pedinamenti, notti buie e piovose, incastri di trama...-)
Insomma, un film che probabilmente non ha portato quasi nulla di nuovo al genere però secondo me fra un cast molto interessante e una bella trama ritengo che questo sia un film che meriti la visione. (per chi ha Sky lo può trovare on demand e no, non mi pagano per la pubblicità).
Voto: 7½