Titolo originale: Mama
Paese: Spagna, USA
Anno: 2013
Regia: Andres Muschietti
Cast: Jessica Chastain, Nikolaj Waldau, Megan Charpentier, Isabelle Nélisse
Genere: Drammatico, Horror
Questo film mi sta facendo palesemente incazzare.
Non perchè sia un obbrobrio, non perchè sia un capolavoro, semplicemente mi sta rendendo la recensione difficile!
Saranno le poche idee che ho in testa? Sarà il salto fra "oggi non faccio un cazzo" a "se ieri avessi studiato oggi non mi ritrovei nella cacca", che mi da sempre un brivido lungo la schiena?
Incominciamo con la trama valà, che magari riesco a concludere il post tutto di un fiato.
La nostra storia comincia con un omicidio: un uomo, Jeffrey, uccide la moglie per un motivo che non sappiamo (forse una rompicoglioni?) e scappa da casa con le sue figliolette, Victoria e Lilly.
Mentre guida non si ricorda che è inverno e, scannando troppo con l'auto, finisce in un fosso a causa del ghiaccio sull'asfalto; con l'auto fuori uso, i tre si incamminano in un bosco ed entrano in una baita abbandonata.
Jeffrey, affranto dai sensi di colpa, decide di farla finita e carica la sua pistola per fare un headshot alla più grande delle due, Victoria; ma un "qualcosa" lo afferra e lo uccide.
La Vicky è senza occhialetti per cui non capisce cosa stia succedendo, l'altra è troppo piccola che può ancora permettersi di cagarsi addosso senza che le si possa dire qualcosa.
Le bambine rimangono sole per 5 lunghi anni, fino a quando non vengono ritrovate dallo zio Luke che le prende in custodia: dovranno affrontare una terapia per ritornare nel mondo umano, ma ogni volta che hanno paura o non sanno cosa fare, guardano le pareti e i loro occhi si illuminano.
Cosa c'è nei muri? Come ha fatto una nanerottola di 5 anni e una ancora più piccola a sopravvivere da sole in un bosco? Luke e la compagna Annabel sono al sicuro nell'avere le piccole in casa?
La storia in sè è piuttosto banale; i colpi di scena sono pochini, e come horror non ha nulla di nuovo: tecnica jump-scare usata con dosaggio e non ci sono scene sanguinolente.
Infatti questo è un film che punta molto sulla tensione: d'altro canto, io ho sempre sostenuto che nei film, nel 90% delle volte siano i bambini ad essere più spaventosi di certi mostri.
No ma è giusto un esempio eh... |
Le due attrici riescono a calarsi nei loro personaggi con maestria e naturalezza: non vi dovete aspettare chissà cosa ma ditemi voi se non ve la fareste sotto nell'avere per casa due bambine cresciute allo stato selvaggio che parlano con i muri e che ghignano quando vi guardano; il tutto mentre in casa si sentono rumori strani.
Insomma, molti hanno definito questo film come horror: secondo il mio parere, non si tratta di un horror vero e proprio. Certo, abbiamo scene che ti fanno saltare sulla sedia e che ti mettono un po' ansia, ma il fatto è che il regista riesce a farci guardare con gli occhi della fidanzata di Luke (Annabel), la vera protagonista della storia, che, al contrario di Luke, non conosce le bambine, non è legata a loro e soprattutto, non conosce la loro storia. Infatti all'inizio è quella meno felice ad averle in casa, mentre Luke essendo zio, le ama con tutto il cuore.
Infatti, è un effetto psicologico che è stato ben sfruttato: le ambientazioni, la scenografia e il recitare hanno fatto tutto il resto.
Basti pensare alla zia che lotta per la custodia delle bimbe, la quale ho scambiato per il mostro per i primi 10 minuti dopo averla vista
La classica zia che tutti amano |
Si nota poi l'influenza di Del Toro (produttore del film) per gli effetti speciali e per i dettagli che sono simili a molti suoi film, uno fra tutti "Il Labirinto Del Fauno": il parallelismo fra mondo reale e mondo fantastico, con elementi naturali che prendono vita sono alcuni esempi.
Tra l'altro, secondo me, si può notare che all'inizio il film parta come horror di suspance nudo e crudo, con tutti i suoi canoni e fine a sé stesso, per poi, piano piano, raggiungere una carica molto più drammatica, dando risalto all'animo umano e la fine della pellicola è proprio l'esplosione di questo dramma; giuro che ai titoli di coda ho pensato: "potrebbe essere una fiaba underground moderna".
D'altro canto la vita mi ha insegnato che il Male in sé nasce sempre da qualcosa, e quindi bisogna sempre indagare più a fondo per scoprirne le radici e curarlo, no? Ecco, La Madre è proprio questo, una ricerca di un male che non ha avuto modo di dire la sua.
In conclusione: La Madre è un film nondeltuttohorror che non fa particolarmente paura, salvo un paio di scene da jump-scare ma nulla di più: c'è da dire che, pur non avendo nessuna innovazione tecnica, la recitazione e la sceneggiatura riescono comunque a dare risalto a una trama non del tutto scontata.
Voto: 6+
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