Titolo originale: Army of Darkness
Paese: USA
Anno: 1993
Regia: Sam Raimi
Cast: Bruce Campbell, Embeth Davidtz
Genere: horror, fantasy, avventura, comico
Ecco arrivata la tanto attesa (da me) recensione dell’ultimo capitolo della trilogia di Sam Raimi.
La trama è semplice: Ash viene spedito indietro nel tempo (più precisamente, nel Medioevo) dove viene catturato dai cavalieri di Lord Arthur, credendolo un alleato del nemico: Enrico "il rosso". Ash però, riesce a salvarsi e ad imporsi sul popolo del regno, venendo presto scambiato per un eroe. Un saggio mago e amico di Lord Arthur, rivela ad Ash che l'unico modo per tornare nel presente è ritrovare il libro dei morti, situato in un cimitero. Una volta trovato il libro, Ash deve pronunciare una formula magica, solo così potrà prenderlo senza risvegliare le forze del male.
Il film inizia esattamente dove era finito il secondo capitolo, con una
introduzione dove vengono riassunti brevemente i fatti che hanno portato Ash a
trovarsi in questa nuova avventura.
Si possono da subito notare le prime differenze rispetto
agli altri film della trilogia.
L’ambientazione principale non è più la famosa casa nel
bosco, infatti tutto il film si svolge nel regno medioevale in cui Ash viene
catapultato.
Inoltre, la sfida non è più contro uno spirito maligno ma contro un vero e proprio esercito del male. Le avventure di Ash quindi, vengono riproposte su ampia scala.
La vicenda infatti, si svolge in un contesto più ampio che lascia spazio allo sviluppo di svariate situazioni. Inoltre, rispetto agli altri film, ci sono molti più personaggi con cui il nostro protagonista può interagire senza che di colpo vengano posseduti da uno spirito maligno. Tutti questi aspetti, contribuiscono a rendere il film più ricco e variegato.
Inoltre, la sfida non è più contro uno spirito maligno ma contro un vero e proprio esercito del male. Le avventure di Ash quindi, vengono riproposte su ampia scala.
La vicenda infatti, si svolge in un contesto più ampio che lascia spazio allo sviluppo di svariate situazioni. Inoltre, rispetto agli altri film, ci sono molti più personaggi con cui il nostro protagonista può interagire senza che di colpo vengano posseduti da uno spirito maligno. Tutti questi aspetti, contribuiscono a rendere il film più ricco e variegato.
Stavolta il personaggio di Ash è decisamente più spavaldo,
più sicuro di sé; insomma, ormai il nostro protagonista ne ha viste di cotte e
di crude. Nonostante tutto questo coraggio, Ash rimane essenzialmente un coglione;
un buffone che, per quasi tutta la durata del film, pensa solo a tornare a
casa. Un personaggio che ha dei risvolti decisamente più ironici rispetto ai
classici “action man”.
In un periodo in cui andavano di moda personaggi come Rambo, Terminator ecc... E' bello vedere un eroe che in realtà è un imbecille totale. In questo modo, il regista non fa altro che prendere per il culo il classico "eroe americano", basta pensare alla scena in cui Ash deve pronunciare la parola d'ordine in modo da poter recuperare il libro dei morti.
Se nel primo capitolo a dominare era l’aspetto horror, mentre nel secondo vi era una fusione tra l’horror e il comico, questo terzo e ultimo capitolo è un’avventura fantasy con qualche punta di horror e molte trovate comiche. Personalmente, il mio preferito rimane "La Casa 2", perché secondo me si trova in perfetto equilibrio tra il primo e il terzo film per quanto riguarda le caratteristiche che ho elencato prima.
In un periodo in cui andavano di moda personaggi come Rambo, Terminator ecc... E' bello vedere un eroe che in realtà è un imbecille totale. In questo modo, il regista non fa altro che prendere per il culo il classico "eroe americano", basta pensare alla scena in cui Ash deve pronunciare la parola d'ordine in modo da poter recuperare il libro dei morti.
Sylvester Stallone mentre gioca a Laser Game con i suoi amici |
Se nel primo capitolo a dominare era l’aspetto horror, mentre nel secondo vi era una fusione tra l’horror e il comico, questo terzo e ultimo capitolo è un’avventura fantasy con qualche punta di horror e molte trovate comiche. Personalmente, il mio preferito rimane "La Casa 2", perché secondo me si trova in perfetto equilibrio tra il primo e il terzo film per quanto riguarda le caratteristiche che ho elencato prima.
Anche se questo film risulta decisamente più "stupido" dei precedenti, si tratta comunque di un avventura coinvolgente e questo contribuisce a tenere il ritmo
sempre alto e a non annoiare, la vicenda si riesce a seguire senza problemi.
Grande ricorso a vari “trucchi” e “manichini” per la
creazione dell’armata delle tenebre.
Il film è da ammirare anche per quegli aspetti che non
eravamo abituati a vedere nelle altre due pellicole: l’esilarante ricerca del
libro dei morti nel cimitero, le sequenza dedicate all’assedio e l’adrenalinica
battaglia finale.
Inoltre, vi sono molti risvolti della vicenda del tutto
assurdi e fuori luogo che si sposano bene con l’aspetto più demenziale della
pellicola: com’è possibile costruire un braccio robotico con pezzi di un
armatura del medioevo? Com’è possibile che un commesso di un supermercato abbia
delle nozioni di biotecnologia così avanzate (ah già, dimenticavo che i laureati
non trovano lavoro nel loro campo…)?
Bruce Campbell offre una performance convincente, con una
mimica facciale da “cartone animato” alla Jim Carrey (prima di Jim Carrey).
Chissà per quale motivo uno è scomparso e l'altro è diventato una star?
Insomma, un film d’avventura demenziale pieno di gag
comiche, combattimenti, piccoli folletti, non-morti, scheletri ambulanti e
streghe malefiche.
Non aspettatevi altro da questo film, si tratta di puro e
semplice intrattenimento, un classico B-movie all’insegna del divertimento e
della stupidità. Consigliato agli amanti di Sam Raimi e a tutti quelli che
adorano le avventure fantastiche (altro che Harry Potter…).
Voto: 7 ½
Voto: 7 ½
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