Titolo originale: Der Himmel uber Berlin
Paese: Germania, Francia
Anno: 1987
Regia: Wim Wenders
Cast: Bruno Ganz, Solveig Dommartin, Otto Sander, Curt Bois, Peter Falk
Genere: drammatico, fantastico
Un film che parla di angeli che
osservano la gente in una grande metropoli? So cosa state pensando, dimenticate Nicolas “faccia da
pesce lesso” Cage e Meg “piango in ogni inquadratura” Ryan, il film che sto per
recensire non è “La città degli angeli”, bensì “Il cielo sopra Berlino”.
Si tratta del tipico caso di capolavoro europeo che gli
americani, invece di godersi in tutto il suo splendore, hanno pensato di
rifare, facendo venir fuori “il fratello scemo” del film di Wim Wenders.
Il film che vado a recensire è ambientato a Berlino negli
anni Ottanta, in una città segnata dalla guerra fredda. Due angeli chiamati
Damiel e Cassiel vagano per la città invisibili agli occhi della popolazione e
incapaci di interagire con essa. I due sono sempre stati angeli prima ancora
della nascita del genere umano, quindi hanno visto Berlino prima ancora che
questa fosse una città.
La loro unica attività è quella di osservare gli abitanti e ascoltare i loro pensieri più profondi. Durante il film incontrano un vasto numero di personaggi, ognuno immerso nei suoi pensieri, con delle aspirazioni e dei problemi da risolvere.
La loro unica attività è quella di osservare gli abitanti e ascoltare i loro pensieri più profondi. Durante il film incontrano un vasto numero di personaggi, ognuno immerso nei suoi pensieri, con delle aspirazioni e dei problemi da risolvere.
Esempio di "pensiero profondo" |
In questo modo, il film riesce a soffermarsi non solo
sulla storia dei due angeli, ma porta anche ad una riflessione sulla città di
Berlino. Infatti, tramite i pensieri degli abitanti, si ha un affresco di
quello che è il passato e il presente della città. Come, ad esempio, quando
ascoltiamo i pensieri di un anziano chiamato Omero, che aveva vissuto nella
Berlino dell’epoca del Nazismo, attraversando tutta la Seconda Guerra Mondiale.
Un luogo molto importante nel film è il muro di Berlino, la
sua presenza è costante in tutta la pellicola ed è il simbolo di una città
divisa, che non ha ancora risolto i suoi problemi con il passato.
Un giorno, Damiel arriva in un circo dove vede una
trapezista chiamata Marion e se ne innamora. Da quel momento, il desiderio
dell’angelo di poter vivere come un essere umano diventa sempre più forte. Ad
aiutarlo a compiere questo passo decisivo, vi è un personaggio fondamentale …
"Sì, esatto, sono io il personaggio fondamentale, ma non aggiungo altro, dovete arrivarci da soli!..." |
La fotografia è semplicemente splendida e riesce a farti
immedesimare nella vicenda. Infatti, siamo subito partecipi in quanto, come gli
angeli, anche noi osserviamo e ascoltiamo i pensieri più intimi della gente,
quasi in prima persona.
Ad aiutare in questo senso, sono anche i dialoghi che
mettono in scena tutte le domande, i pensieri, le paure e le aspirazioni
dell’uomo. Un film fatto di tante piccole storie che prendono vita sotto il
cielo di Berlino.
il film è un vero e proprio elogio della “vita terrena” in
tutta la sua complessità e nelle sue piccole cose, di cui molte volte neanche
noi ci accorgiamo.
Interessante anche la contrapposizione che si viene a creare
tra i due angeli, uno attratto dalla vita umana e l’altro più legato ad una
dimensione “angelica”.
Infatti, Damiel decide di vivere la vita pienamente da
umano, rischiando e accettando le sue inevitabili difficoltà piuttosto che
stare in disparte. D’altronde, quante volte anche noi, come gli angeli, stiamo
a guardare la vita piuttosto che viverla?
Il tutto viene comunicato con un linguaggio altamente
simbolico e poetico, quasi come se fosse una favola moderna.
Molto bella l’idea del passaggio dal bianco e nero (che è il
modo in cui gli angeli vedono il mondo) ai colori (quando Damiel diventa umano),
tale cambiamento simboleggia una rinascita, un nuovo modo di vedere la vita.
La scelta del monocromatico è dovuta al fatto che gli angeli possono captare i
pensieri più profondi dell’uomo ma non possono sentire tutte le sensazioni che
ogni uomo vive quotidianamente, come ad esempio la visione dei colori.
Un film a tratti dolce e malinconico nel ritrarre lo sguardo
degli angeli verso gli uomini e allo stesso tempo amaro quando riprende i
disagi dell’essere umano.
Da non perdere!
Voto: 10
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