Titolo originale: Doctor Strange
Paese: USA
Anno: 2016
Regia: Scott Derrickson
Cast: Benedict Cumberbatch, Chiwetel Ejiofor, Tilda Swinton
Genere: fantastico, azione fumettosa, robe esoteriche
Qualche giorno fa io e Ste abbiamo visto insieme Dr Strange e, di conseguenza, abbiamo deciso di fare una sorta di MEGARECENSIONE (tutto maiuscolo) in cui abbiamo infilato la maggior parte delle nostre sensazioni.
Dunque ora passo la parola a lui e alla fine vedrete le mie conclusioni!
...cambiamento di carattere in corso...
<< Cari internauti, rieccomi all’opera! Giusto pochi giorni fa sono andato con quel mattacchione del Luro a vedere un film che attendevo con una certa trepidazione (soprattutto per la presenza di un certo Benedict Cumberbatch), ossia “Doctor Strange”, ultima fatica dei Marvel Studios e ora vi espongo alcune considerazioni riguardo alla pellicola, maturate in parte in sala o chiacchierando con Luro e in parte lasciando qualche giorno di tempo per rielaborare e organizzare le idee.
Quest’ultima operazione Marvel, come già fatto altre volte
(“Ant-Man” o “Guardiani della Galassia”), prende un personaggio "poco noto" al
grande pubblico (o per meglio dire ai non addetti ai lavori) per renderlo iconico e farlo appunto conoscere anche ai
non-lettori dei fumetti della “Casa delle idee”. A dirigere il tutto Scott
Derrickson, giovane regista con alle spalle almeno due ottimi film horror
abbastanza autoriali. Come sarà andata?
Secondo noi molto bene. Questo film risulta una sorta di
punto di svolta per l’Expanded Universe Marvel
introducendo la magia e il misticismo all’interno di un contesto
generalmente più "supereroistico" o fantascientifico. E lo fa con una gran
classe: a livello di messa in scena e regia ci troviamo di fronte a un’opera
eccellente, gli effetti visivi sono di grande impatto (bellissimi gli effetti
delle proiezioni astrali) e le scene d’azione all'insegna del dinamismo pur
restando chiare e intellegibili.
Per una volta tanto anche il 3D risulta davvero notevole e
fa guadagnare molto all’esperienza visiva di noi spettatori, esperienza che, a
più riprese, cerca di richiamare la controcultura figlia dei 70s, il periodo
hippie e la psichedelica da trip di LSD (oltre che a citare tanto buon cinema
recente (“Inception”) o le architetture impossibili di Escher). Risulta,
perciò, in questa accezione, molto fedele al fumetto originale e risulta
abbastanza fedele anche a livello di storia e narrazione delle origini del
personaggio.
I personaggi sono praticamente gli stessi che comparivano
sulle pagine di Strange Tales con giusto qualche cambiamento: lo Steven Strange
di Cumberbatch risulta perfettamente “in
parte”, un uomo arrogante ed egocentrico,
geniale e molto competente nel suo lavoro (in questo ricorda anche il
Tony Stark di Robert Downey Jr.) che, però, lentamente cambierà divenendo un
eroe atipico mantenendo alcuni aspetti del suo carattere originale; Tilda
Swinton porta, invece, sullo schermo un ”Antico” diverso dalla controparte
fumettistica, nei fumetti è un vecchio saggio tibetano mentre nella
trasposizione su cellulosa diventa una donna di origine caucasica ma, a parte questo, anche qui la caratterizzazione del personaggio viene
rispettata e la buona prova dell’attrice riesce anche a regalarci un momento
particolarmente toccante a circa 2/3 del film. Anche Mordo (interpretato
dall’attore candidato agli Oscar Chiwetel Ejiofor in 12 Anni Schiavo)
subisce la stessa sorta di “cambiamento etnico” passando dal tipico personaggio
orientale dei fumetti a, appunto, un personaggio afroamericano.">>
E ci mettiamo una donna come capo e il nero come spalla... successo assicurato! |
E qui subentra il Luro nelle considerazioni finali: nonostante questi cambiamenti, secondo me anche inevitabili
quando si traduce su grande schermo un’opera fumettistica, l’essenza e il
carattere di ognuno di questi personaggi viene decisamente ben trasposto con
grande fedeltà ed, inoltre, non essendo nessuno di questi personaggi
particolarmente conosciuto al grande pubblico, questi piccoli cambiamenti vanno
decisamente bene.
Concordando comunque con il mio braccio destro è unitile nascondere anche quei pochi difetti che, volenti o nolenti, sono sempre più frequenti in pellicole del genere.
Anche se non sono molto studiato a riguardo, io ho sempre visto questo personaggio come una cazzutissima semidivinità (chissà se vale come eresia questa frase) capace di fare meraviglie che difficilmente qualunque altro eroe Marvel sia in grado di eguagliare: eppure proprio in alcune scene di combattimento sono state introdotte con troppa foga le odiatissime scene di humor slapstick che magari trovi spassose nei sopracitati AntMan o I Guardiani Della Galassia (generi agli antipodi per questo film) ma che qui non c'entrano un'infinocchiatissima.
E ok, le avrò trovate divertenti, ma credo che il mio sia stato quel tipo di divertimento che mostro quando la parente semisconosciuta di infinitesimo grado a Natale mi regala un maglione antisesso e sono costretto (perchè di costrizione di tratta) a ridere, essere felice e ringraziare. E questo, come al solito, è un peccato.
Inoltre, come mi è stato fatto notare, il villan interpretato da Mads Mikkelsen, è piuttosto scialbo, piatto e
senza forti motivazioni, funzionale alla narrazione e non sovrasta più di tanto
il “cammino dell’eroe” ed ha, come unico aspetto positivo, una
caratterizzazione estetica davvero ben riuscita
Anche se mi ricorda un po' Mexes con qualche lampada in meno e con quel tocco di eyeliner in più. |
Il film piace? Sì. Introduce un frammento nell'immenso mosaico di casa Marvel? Sì. Porta qualche novità rispetto alla solita manfrina dell'eroe che nasce cresce e fa cose fighe? No.
Graficamento bello, con una prova recitativa brillantemente superata dai più e con un personaggio sicuramente diverso dal solito, in questa pellicola ci sono gli ingredienti per trascorrere una piacevole serata con gli amici, senza lesinare negli Easter Eggs.
Voto: 7.5
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