Titolo originale: In the heart of the sea
Paese: USA
Anno: 2015
Regia: Ron Howard
Cast: Chris Hemsworth, Benjamin Walker, Tom Holland, Brendan Gleeson, Ben Whishaw
Genere: storico, avventura
Ed eccomi qui, dopo aver digiunato a lungo torno prepotentemente a scrivere sul mio caro blog, dopo che lo Ste è riuscito a tamponare la mia assenza con qualche sua recensione.
Rompo il silenzio con una scia di recensioni che spero di pubblicare per le prossime due settimane, il cui protagonista assoluto è il mare.
Non c'è un vero e proprio motivo, diciamo che avevo un po' di film da guardare e casualmente erano tutti ambientati lì.
Il primo che andrò a recensire è Heart of the Sea, una delle ultime fatiche di Ron Howard, in cui vedremo narrata la storia che ha ispirato Melville a scrivere uno dei libri più famosi nel mondo, ovvero Moby Dick.
Dunque, la storia di una storia nella storia? Sagace.
Melville, appunto, è un giovane scrittore che è affamato di ispirazioni e idee per scrivere un libro e decide di andare a trovare uno dei pochissimi sopravvissuti della Baleniera Essex che, dopo un lungo viaggio nel Pacifico, naufragò disastrosamente per cause non del tutto chiare. Thomas Nickerson, il sopravvissuto cui sopra, dovrà dunque affrontare dei vecchi fantasmi del passato e scavare fino al fondo della sua psiche e della sua memoria, mettendo a nudo la sua coscienza tenuta per troppo tempo nascosta per poter raccontare la tragica verità di quella maledetta imbarcazione.
Ottima prova recitativa di Chris Hemsworth, che a quanto pare non ha perso il vizio di lanciare cose. |
Cosa posso dire di questo film?
Affermo che Ron Haward riesce sempre a dare il meglio di sè quando si tratta di raccontare storie vere e autobiografiche: ho veramente apprezzato la cura per i dettagli e per la veridicità durante il racconto; potrebbe risultare facile farsi prendere la mano e andar giù pesanti con gli effetti speciali e rendere tutto più spettacolare, invece il regista ha intrapreso la via della morigeratezza, grazie alla quale lo spettatore si catapulta nella quotidianità della vita della baleniera per merito della posizione di telecamere in punti strategici (sul pennone, dentro la stiva ad esempio) e della fotografia diretta dal sapiente Mantle, con cui Haward lavorò per Rush.
I personaggi principali, il capitano Pollard (Benjamin Walker) e il primo ufficiale Chase (Chris Hemsworth) sono il fulcro principale della trama, in quanto in piena competizione fra loro: il primo, figlio di famosi capitani, vuole affermarsi e mantenere una tradizione; il secondo è un uomo di campagna che dopo anni di navigazione, è riuscito a farsi una certa reputazione nell'ambito alla caccia alle balene.
Si copiano pure lo sguardo |
Come penso abbiate notato, nella prima parte, la natura sembra venga dimenticata, come se non contasse ma facesse solo da sfondo: l'uomo è il fulcro, l'uomo comanda, l'uomo ha creato una società complessa e ha bisogno del grasso di balena per illuminare le strade, quindi le balene sono soltanto mezzi di produzione e basta.
Ma fra le stelle e le stalle quanta strada c'è?
Quand'è che l'uomo si accorge che il suo ego non è che un nulla rispetto alla vastita del Creato? Quand'è che capirà che non è che un granello di sabbia nell'universo e che la sua ragione (intesa come ratio latina) può essere messa in discussione quando la Natura gli è avversa?
Quando ad esempio viene speronato da una balena incazzata |
Il film gioca su queste tematiche di spessore, anche se da spettatore ammetto di aver dovuto ragionarci su un po' di tempo: vuoi perchè sono tardo di mio, vuoi che l'estremo realismo può essere ben apprezzato quando vengono evidenziati certi elementi (la caccia delle balene, la raccolta del grasso) ma può essere estremamente limitativo quando si toccano elementi più "spirituali" come il risveglio della natura umana.
Quindi tirando le somme, questo film secondo me avrebbe avuto un potenziale maggiore che non è stato sfruttato appieno, ma non me la sento di bocciarlo: come detto, scene e fotografia sono brillanti, il cast è veramente ben assortito e i dettagli sono eccezionali.
Inutile dire che mi sono caricato sul kindle il libro!
Voto finale: 6.5
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