Titolo originale: The Descent
Paese: Gran Bretagna
Anno: 2005
Regia: Neil Marshall
Cast: Shauna Macdonald, Natalie Mendoza, Nora-Jane Noone
Genere: horror
I film horror si sa, devono essere fatti bene.
Spaventare la gente oggigiorno diventa sempre più difficile; ormai le trame sono sempre le stesse, e affrontare un argomento visto e rivisto dopo un po' diventa troppo scontato per farci paura.
D'altro canto, la morte ce la sbattono in faccia ogni giorno: guerre, omicidi, criminalità organizzata sono il pane quotidiano per i telegiornali e per le loro versioni cartacee.
Il genere horror stesso ha dovuto subire una mutazione, aggiornarsi e stare al passo con la mente dell'uomo moderno.
E via con trame "post apocalittiche" o con fantasmi molto cattivi (il signor Paranormal Activity hai anche rotto i maroni).
Il film che vediamo oggi invece mi ha, da un lato, piacevolmente stupito: gli elementi caratterizzanti sono l'ambientazione cupa e la ricerca costante della nostra paura primordiale, quella che è insita nell'animo umano e che nessuno può dimenticarsi (del buio in questo caso o, se volete fare i filosofi, quella dell'ignoto).
E poi cerchi "paura primordiale" su Google e trovi che è anche il titolo di un film su un coccodrillo; decisamente non era quella paura che intendevo io |
I protagonisti di questo film, o meglio, le protagoniste sono un gruppo di ragazze dedite a fare sport estremi. Nelle prime scene del film vediamo il personaggio principale Sarah sopravvivere a un incidente automobilistico ove suo marito e sua figlia perdono la vita.
Dopo un anno dal tragico avvenimento, lei accetta di ritrovarsi con le sue amiche per un'avventura: calarsi in un complesso di grotte sotterranee, facendo una gita speleologa.
Tutto sembra andare molto bene: il posto è meraviglioso, il gruppo è contento e ti ricordi quanto erano fighe di grotte di Postumia alla gita della superiori.
E anche se non succede assolutamente nulla di spaventoso, l'atmosfera è inquietante: un complesso buio di grotte, con cunicoli stretti e silenziosi (la musica in questo film è praticamente inesistente, per il fatto di dare peso al silenzio naturale). Ottimo lavoro da parte della fotografia che riesce, grazie alle poche luci e inquadrature, a dare l'effetto claustrofobico e inquietante.
Durante il tragitto, una frana blocca il passaggio alle spalle delle giovani marmotte e quando il panico inizia a seminarsi, Juno, una delle più gnocche, confessa alle amiche di averle trascinate in un luogo diverso da quello concordato prima di partire, e per di più le indicazioni fornite ai centri di soccorso prima della spedizione sono errate.
Grandissima! Altre idee geniali ? |
Quindi, le tizie, in preda al panico, iniziano a vagare senza meta, con la Sarah che ogni tanto le vengono delle crisi.
Qualcosa di terrificante si aggira nelle grotte; ma soprattutto, se questo posto risulta ancora inesplorato, perchè le ragazze trovano dei vecchissimi utensili di altre persone abbandonati?
Mi trovo in leggera difficoltà a commentare questo film; non tanto per il fatto che a me l'horror non piaccia molto o perchè sia un film "brutto". Diciamo che questa pellicola mi ha lasciato un senso quasi di insoddisfazione, e vi spiego il perchè: da quando le tipe entrano nella grotta, inizia a crearsi un senso di tensione costante, intrerpretato come un avvertimento di un "qualcosa" in arrivo.
E quel "qualcosa", invece, non arriva! Tu invece sei lì ,già un po' fifone di tuo, e pensi "dai, su, spaventami che quest'ansia non la voglio più!"
Il regista ha proprio il merito di riuscire ad avere l'attenzione massima dello spettore, tenendolo col fiato sospeso!
Però poi cosa succede?
Dopo che si raggiunge il culmine della strizza, ecco che iniziano tantissime scene di jump scare (ovvero la tecnica in cui si creano situazioni normali, per poi mettere un suono o un'immagine spaventosa per un secondo, in modo tale che lo spettatore possa "saltare" sulla sua sedia) e di splatter che cambiano totalmente i ritmi della storia.
Esatto, tipo questo ma con suono, schermo intero e, a volte, tanto sangue |
Il punto è che se guardi l'orologio, ti accorgi che ormai è già passata più di un'ora e se hai visto la locandina, ti accorgi che ormai manca poco alla fine e tutto lo splatter e le scene horror si devono concentrare una di seguito all'altra praticamente senza pause.
Quindi, a mio modo di vedere, l'insoddisfazione personale sopracitata nasce qui, quando il film passa dall'essere un ottimo prodotto di tensione e paura, a diventare un classico splatter movie con scene di spavento istantaneo.
L'unica scusante che posso dare è che questa scelta sia stata fatta come se si volesse entrare nell'inferno della mente delle povere sventurate
Ad ogni modo sono gusti; se siete fan del genere, The Descent è un film da non perdere!
Voto: 7
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