Titolo originale: Dracula 3D
Paese: Italia, Francia, Spagna
Anno: 2012
Regia: Dario Argento
Cast: Thomas Kretschmann, Marta Gastini, Asia Argento, Rutger Hauer
Genere: horror (?), splatter (?)
Se questo film fosse stato diretto da un regista esordiente
avrei esclamato: “Bé dai, ha toppato alla grande ma comunque si vede che c’è
del potenziale…”. Dato che però a dirigere questo film è nientepopodimenoche
Dario Argento non posso fare a meno di esclamare: “Non è possibile! Ma come ha
fatto a ridursi così?”.
Che sia chiaro, non ho visto tutti i film di Dario Argento
quindi non posso fare una retrospettiva di tutta la sua carriera, ma quando
vedi film come “Profondo rosso”, “Suspiria” per poi passare a “Il cartaio” e infine a questo “Dracula 3D” un po’ di domande te le fai.
Com’è possibile che un regista che è stato considerato uno dei
massimi esponenti del genere horror possa partorire questo obrobrio? Ma
soprattutto, perché continua a far recitare quella cagna di sua figlia Asia??
Ecco la risposta: il vero Dario Argento è morto per mano di sua figlia! Non c'è altra spiegazione! |
Ancora non capisco come mai Argento abbia voluto portare
sullo schermo un' ennesima versione del Dracula di Bram Stoker.
La storia la sanno anche i muri, verso la fine dell'Ottocento Jonathan Harker si reca nel castello del conte Dracula per occuparsi della catalogazione della sua biblioteca. Durante la sua permanenza nel castello, il giovane Harker assiste ad episodi inquietanti e scopre che il conte Dracula in realtà è un vampiro.
Intanto Mina, la fidanzata di Jonathan, si mette in viaggio per raggiungere il suo amato e sosta a casa dell'amica Lucy in un paese vicino al castello. Qui scopre che a sconvolgere la vita dei tranquilli paesani è stata l'uccisione di una ragazza, attaccata da un lupo. A seguito di vari avvenimenti e dopo aver incontrato il conte Dracula, Mina decide di rivolgersi all'unica persona che può risolvere la situazione: Abraham Van Helsing, esperto di vampiri.
La storia la sanno anche i muri, verso la fine dell'Ottocento Jonathan Harker si reca nel castello del conte Dracula per occuparsi della catalogazione della sua biblioteca. Durante la sua permanenza nel castello, il giovane Harker assiste ad episodi inquietanti e scopre che il conte Dracula in realtà è un vampiro.
"Sono il conte Draaaacula!! Miiiinchia!!!" |
Intanto Mina, la fidanzata di Jonathan, si mette in viaggio per raggiungere il suo amato e sosta a casa dell'amica Lucy in un paese vicino al castello. Qui scopre che a sconvolgere la vita dei tranquilli paesani è stata l'uccisione di una ragazza, attaccata da un lupo. A seguito di vari avvenimenti e dopo aver incontrato il conte Dracula, Mina decide di rivolgersi all'unica persona che può risolvere la situazione: Abraham Van Helsing, esperto di vampiri.
Cominciamo subito a parlare della computer grafica: fa
cagare. Ora, non voglio atteggiarmi ad esperto di queste cose perché non lo
sono, ma quando vedi i titoli di testa ti sembra di vedere l’introduzione di un
videogioco anni ’90!
Vogliamo parlare del gufo? Il lupo? Tutto sembra fin
troppo finto e gli effetti sono davvero devastanti. La goccia che fa traboccare il vaso è quando il conte Dracula si trasforma in un enorme mantide religiosa!
Perché mi fai questo?? |
Persino le ambientazioni sono veramente ridicole, gli
interni del castello del conte Dracula sembrano presi da una baita, il treno su
cui arrivano Harker e Mina è un cartonato… Devo continuare?
Gli attori sembrano letteralmente staccati dal loro contesto
e inseriti nella scenografia come delle figurine, questo forse è il motivo per
cui hanno un’aria spaesata per tutta la durata del film. I dialoghi di certo
non li aiutano, sono a dir poco imbarazzanti.
"Perché sto facendo questo film? Che cazzo! Io ho fatto Blade Runner!" |
La recitazione è eccessivamente sopra le righe e rende i
personaggi privi di spessore, gli unici che se la cavano sono Thomas
Kretschmann (Dracula) e Rutger Hauer (Van Helsing). Il punto più basso lo
raggiunge Asia Argento, a malapena riesce a parlare, farfuglia, in una parola: pessima.
Per non parlare dell’illuminazione, siamo tutti d’accordo
che è un elemento fondamentale in un film, ma non è possibile che in ogni primo
piano sembra che gli attori abbiano dei riflettori da stadio puntati dritti in
faccia!
Cosa c'è davanti a loro? Un camino o un incendio? |
Anche il montaggio lascia a desiderare, certi cambi di scena
sembrano completamente campati per aria, forse qualcuno ha tagliato la
pellicola con l’accetta.
La fotografia è quella di una telenovela.
La musica non è poi così coinvolgente e alla lunga risulta
ripetitiva.
Forse una delle poche cose decenti del film sono gli effetti
splatter, almeno fino a quando non sono fatti con Windows 95. In effetti, il
sangue c’è e spesso scorre a fiumi ma il film non si può reggere solo su questi
aspetti.
Inoltre, la trama è fin troppo lineare, fila via senza
neanche qualche imprevisto che possa sorprendere lo spettatore; fino ad
arrivare ad un finale decisamente frettoloso.
La cosa ancora più scioccante è che non fa paura! Il film
non lascia nemmeno minimamente disturbati o inquieti durante la visione. Forse
l’unico film horror che invece di farmi saltare dallo spavento mi ha fatto
scoppiare a ridere per quanto alcune scene risultano ridicole!
E non mi venite a dire che c’è un' ironia di fondo che io non
ho colto, che il regista ha reso intenzionalmente il film così brutto perché in
realtà è un omaggio ai vecchi film della Hammer, e tutte le solite scuse che i
super fan di Dario Argento usano per difendere il loro beniamino.
Molto semplicemente, Argento è un regista che ha fatto il
suo tempo, ha scritto alcune delle pagine più belle dell’horror e ora,
giustamente, dovrebbe farsi un po’ da parte prima di sputtanarsi ulteriormente.
Voto: 3/4
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